Forlì, 10 ottobre 2024 – Il caso dell’aggressione all’infermiera della Casa della Salute di Meldola ha immediatamente suscitato la condanna da parte delle autorità sanitarie locali e regionali. Il direttore generale dell’Ausl Romagna, Tiziano Carradori, è intervenuto sottolineando l’urgenza di proteggere i professionisti della salute, spesso esposti a situazioni di rischio nell’esercizio delle loro funzioni. “Purtroppo, siamo di fronte a un’ulteriore aggressione nei confronti degli operatori sanitari. Siamo vicini alla nostra dipendente, ai suoi familiari, e disponibili a offrire tutto il supporto necessario. Restiamo colpiti dal fatto che, ancora una volta, i servizi di comunità e prossimità, nei quali i nostri operatori, con grande diligenza e abnegazione, offrono assistenza alle fasce più fragili della popolazione, si siano rivelati un ambiente di violenza e insicurezza”.
Carradori ha poi garantito un impegno deciso per tutelare medici e infermieri: “Lavoreremo con determinazione per garantire al meglio la sicurezza dei nostri operatori, chiedendo il supporto di tutte le istituzioni per consentire la creazione di un ambiente più sicuro”.
L’episodio di Meldola si inserisce in un quadro preoccupante di crescente violenza contro i lavoratori della sanità all’interno delle strutture di cura. Quanto successo alla Casa della Salute di Meldola non è un caso isolato: solo poche settimane fa, a Cesena, un medico del Sert è stato picchiato, con calci nelle gambe e pugni in faccia, da un paziente tossicodipendente.
Anche a Forlì si registrano episodi simili: l’ultimo riguarda un uomo di 45 anni in stato di ubriachezza, che ha dato in escandescenze, mettendo a rischio l’incolumità del personale del pronto soccorso e danneggiando gli spazi della struttura.
Le istituzioni si trovano di fronte alla necessità urgente di adottare misure concrete per contrastare questa escalation di violenza. A sottolinearlo è anche l’assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini, che ha espresso la vicinanza della Regione all’infermiera aggredita.
“L’aggressione ai danni di un’infermiera questa mattina a Meldola è un fatto gravissimo. La Regione Emilia-Romagna – dichiara l’assessore – si costituirà parte civile in questa vicenda. Quanto accaduto ci impegna ancor di più a garantire, in collaborazione con le altre istituzioni del territorio, la massima sicurezza per gli operatori sanitari, che ogni giorno dedicano il loro tempo alla salute di tutti noi e che troppo spesso subiscono violenza fisica o verbale. Ci faremo promotori di un’interlocuzione con le istituzioni preposte alla sicurezza”. A livello nazionale, il Governo ha recentemente emanato un decreto-legge che rafforza la tutela di medici e infermieri, inasprendo le pene per chi commette atti di violenza o danneggia le strutture sanitarie. Tra le misure previste, è stata introdotta la possibilità di arresto in flagranza, anche differita entro 48 ore, sulla base di prove video-fotografiche. Le sanzioni includono la reclusione da uno a cinque anni e multe fino a 10mila euro.