Giulia D’Angelo, ventenne forlivese, ha preso parte al programma televisivo Donnavventura, una spedizione al femminile che, da agosto a ottobre, l’ha condotta alla scoperta delle meraviglie dell’Egitto. Per 45 giorni, Giulia ha viaggiato su un fuoristrada 4x4, immergendosi nella cultura e nelle bellezze di un Paese ricco di storia.
Le puntate saranno trasmesse a dicembre. Le sue avventure, però, non si fermano qui: sabato scorso è ripartita con Donnavventura verso una nuova destinazione, la Thailandia.
Cosa l’ha spinta a partecipare a Donnavventura?
"È un programma che ho sempre guardato con i miei fin da piccola e sognavo un giorno di partecipare e visitare Paesi stupendi. La mia famiglia mi ha spinto a partecipare alle selezioni di Bellaria-Igea Marina a giugno e quando ho passato la prima fase non ci potevo credere".
Come si sono svolte le selezioni?
"Nella prima fase si sono iscritte circa 150mila ragazze. Le selezioni prevedevano un colloquio e alcune prove di video-fotogenia. Uno dei requisiti per il reclutamento è possedere la patente da almeno un anno. Le 50 candidate selezionate sono state poi invitate a La Thuile, in Valle d’Aosta, per alcuni giorni di addestramento: test drive su sterrato e due notti in tenda al freddo. Quando sono state comunicate le otto finaliste, è stata un’emozione indescrivibile. Una volta formata la squadra, a ognuna di noi è stato assegnato un ruolo: io mi sono occupata dei social e delle foto".
Qual è stato il momento più emozionante del suo viaggio in Egitto?
"L’esperienza più emozionante che ho vissuto è stata trascorrere una notte in tenda, immerse nel silenzio del Deserto Bianco. Il paesaggio, simile a una distesa lunare, era illuminato da un’infinità di stelle, creando un’atmosfera magica".
Come si è trovata a lavorare in un team tutto al femminile?
"È stato straordinario, siamo entrate subito in sintonia come se ci conoscessimo da sempre. A Luxor c’è stato un cambio di alcuni membri del team e anche le ragazze nuove si sono integrate con facilità. Inoltre, ogni volta che cambiavamo hotel, condividevamo la stanza con una collega diversa, questo ci ha dato l’opportunità di legare ancora di più. Ognuna di loro mi ha lasciato qualcosa di speciale".
Ci sono aspetti della cultura egiziana che l’hanno colpita?
"Mi ha colpito positivamente la profonda fede e la dedizione alla preghiera del popolo egiziano. Il richiamo del muezzin risuona cinque volte al giorno, e ovunque ci si trovi, le litanie si sentono chiarissime. Purtroppo, mi ha impressionato anche la massiccia presenza di rifiuti, soprattutto nel deserto, e la scarsa presenza di donne nelle aree extra-urbane, ad esempio nelle oasi".
Ci sono stati imprevisti che ha dovuto affrontare durante le riprese?
"Ci è capitato di perderci nel deserto e di rimanere bloccate con l’auto nella sabbia. Abbiamo risolto spingendola fuori. Un’altra difficoltà che abbiamo affrontato tutte sono stati i problemi intestinali, causati dal cibo o dall’acqua contaminata".
Dopo questa esperienza quali sono i suoi progetti futuri?
"Il primo obiettivo è quello di concludere la laurea triennale in ‘Tecnologie alimentari’ a Cesena per poi iscrivermi al corso magistrale a Rimini e diventare nutrizionista. Vorrei anche continuare a fare esperienze nella moda, come modella".
Valentina Paiano