"Non ci aspettavamo da parte della cittadinanza un simile riscontro. L’affetto e la partecipazione dei forlivesi ci hanno davvero commosso e siamo molto contenti". Mino Baldini ringrazia così i visitatori della mostra ‘Ercole Baldini: una leggenda italiana’ che ha celebrato la memoria del campione forlivese di ciclismo su strada, scomparso il 1° dicembre 2022 nella sua casa di Villanova.
La rassegna realizzata dal Comune di Forlì – in collaborazione con la casa editrice Minerva, curata dal giornalista Beppe Conti e dai figli Mino e Riziero – ha chiuso i battenti domenica scorsa con un successo di pubblico importante. Dall’11 novembre al 7 gennaio sono state infatti più di 4.600 le persone che hanno ammirato, presso il San Domenico, i cimeli più prestigiosi della lunga carriera del ‘Treno di Forlì’ (l’ingresso era gratuito). Come le sue biciclette che raccontano di una storia fatta di fatica e sudore, le maglie iridate, le coppe, tra cui quella d’oro celebrativa del Giro d’Italia da lui vinto nel 1958, e le medaglie, inclusi gli ori olimpici.
La famiglia Baldini ringrazia il sindaco Gian Luca Zattini e tutta l’amministrazione comunale per "aver messo a disposizione i prestigiosi spazi del San Domenico e allestito una mostra-tributo che non ha eguali né precedenti". Un’esposizione impreziosita anche dagli scatti fotografici in banco e nero del fotoreporter Walter Breveglieri che del campione fu anche amico e che lo seguì in tutta la sua carriera, e da filmati d’epoca che hanno fatto rivivere le emozioni di tante vittorie ancora ineguagliate. "Una mostra – prosegue Mino Baldini – seguita da appassionati, sportivi e non, giovani e anziani". Tra i tanti visitatori, Mino ricorda alcuni in particolare, per i quali ha fatto addirittura da cicerone: "Un gruppo di bambini down, entusiasti per una giornata sicuramente speciale".
Altri 700 appassionati hanno partecipato agli eventi collaterali organizzati presso il San Giacomo per celebrare e ricordare le imprese di Ercole Baldini e per parlare del ciclismo di ieri e di oggi insieme a ospiti d’eccezione. Campioni del passato come Francesco Moser, Giuseppe Saronni, Gianni Bugno, Claudio Chiappucci, Franco Balmamion, Davide Cassani, Marino Amadori, Roberto Conti e addetti ai lavori come Davide Boifava e Giovanni Salvarani o persino Riccarda Casadei, produttrice discografica e figlia del maestro Secondo Casadei, hanno ricordato il campione e il segno che ha lasciato nel ciclismo internazionale e nella storia della Romagna.
"La mostra, pur essendo monografica – commenta l’assessore alla cultura Valerio Melandri – ha registrato grandi numeri e un successo di critica e di pubblico. In meno di due mesi, se si considerano anche le 4 serate-evento con ingresso libero al San Giacomo, 5.300 persone provenienti da tutta Italia hanno reso omaggio all’icona forlivese del ciclismo su strada, visitando la mostra e partecipando agli incontri che ne hanno ripercorso la straordinaria carriera di sportivo, gli amici e la vita in famiglia. Ercole Baldini è stato un talento straordinario, un uomo d’altri tempi, una forza della natura che per le sue mirabolanti imprese e la sua umanità era giusto celebrare nel migliore dei modi".
Terminata la mostra, resta sul tavolo la proposta lanciata dalla deputata Alice Buonguerrieri e dal coordinatore forlivese Vincenzo Bongiorno di Fratelli d’Italia: istituire un museo permanente intitolato al campione. L’idea trova disponibile il figlio Mino: "Siamo disponibili a valutare tutti i progetti dell’amministrazione comunale per onorare il ricordo di Ercole. Si tratta di capire come, dove e quando". Nel caso, come è stato per la mostra appena terminata, la famiglia fornirebbe i cimeli e altri materiali che finora sono stati esposti nella casa-museo di Villanova.
Gianni Bonali