QUINTO CAPPELLI
Cronaca

Il vice sindaco ragazzino nel caos del sisma: "Grandi responsabilità, lavoro senza sosta"

Tredozio, Michele Bassetti, 26 anni, nominato a giugno dopo la morte di Bosi. "Non avrei mai creduto di ritrovarmi in questo tritacarne"

Il vice sindaco ragazzino nel caos del sisma: "Grandi responsabilità, lavoro senza sosta"

"Arrivato a vicesindaco di Tredozio da neppure quattro mesi, non avrei mai creduto di trovarmi subito in questo complesso tritacarne di problemi e di responsabilità".

A parlare è Michele Bassetti, 26 anni, collaboratore della titolare Patrizia Salmoiraghi nella locanda Il Guelfo di via XX Settembre 11, nel centro del paese. Non iscritto ad alcun partito, è simpatizzante per l’area di centrodestra ed eletto consigliere comunale alle ultime elezioni di quattro anni fa nella lista con la sindaca Simona Vietina. Dopo aver svolto il ruolo di capogruppo di maggioranza in consiglio comunale, "per farsi le ossa in politica e soprattutto in amministrazione locale", a giugno, dopo la morte improvvisa del 52enne vicesindaco Lorenzo Bosi, la sindaca Simona Vietina ha chiamato il giovane Bassetti a ricoprire la carica di vicesindaco e assessore, con delega alla cultura e turismo, "due argomenti e realtà di grande importanza per il futuro economico e sociale di tutto il territorio dell’alto Tramazzo".

Bassetti, qual è la prima impressione dopo appena quattro mesi nel ruolo di secondo cittadino di Tredozio?

"Sto svolgendo un ruolo appassionante, ma anche molto impegnativo. Mi sono trovato subito nella complicata situazione postalluvione e in mezzo alle frane e poi nei giorni scorsi il terremoto. Stavo seguendo il tutto con molto impegno insieme alla sindaca; poi venerdì scorso lei ha subito il drammatico incidente stradale sull’autostrada A1, mentre andava a Reggio Emilia a cercare i moduli abitativi per le emergenze post-terremoto".

Dopo l’incidente stradale, la sua responsabilità è cresciuta?

"La sindaca Vietina è operativa il più possibile e sempre presente. Ma è chiaro che la mia responsabilità è cresciuta".

Quali sono le emergenze post-terremoto?

"Trovare appena possibile le casette per le scuole, ora accolte nel palazzetto delle sport; il municipio, ora accolto nel vecchio ristorante della piscina; e soprattutto una cinquantina di moduli abitativi per le famiglie sfollate e fuori casa, perché le abitazioni civili inagibili".

Qual è la richiesta più frequente in questi giorni dopo il terremoto?

"Quali saranno i tempi della scuola nel palazzetto dello sport? Quanto tempo dovremo stare fuori dalle case? Arriveranno i contributi dal Governo?"

E le risposte?

"Molte non le abbiamo. Si va avanti giorno per giorno. Con le scuole, per esempio, abbiamo fatto miracoli. Al quarto giorno dal terremoto abbiamo riaperto la scuola nelle tende montate dalla Protezione civile. Con l’aiuto degli Alpini e degli stessi volontari della Protezione civile abbiamo trasferito la scuola dopo altri dieci giorni nel palazzetto dello sport".

Prima dell’impegno in amministrazione e come vicesindaco, era impegnato in altri gruppi e associazioni?

"Nella Protezione civile locale, come molti giovani del paese. Ma il lavoro da affrontare ora in Comune non è neppure paragonabile. È un impegno a tempo pieno".

Come lo sta affrontando?

"Con la massima determinazione, insieme alla sindaca Simona Vietina, ai consiglieri, ai dipendenti e anche a tutti i cittadini. Per fortuna siamo una comunità coesa che non si arrende".