Giovanni Teti è un artista riminese che si dedica all’arte fin dall’adolescenza. Inizialmente è stato attratto dalla fotografia, poi, in seguito agli interventi informatici che tolgono, in quest’arte, all’uomo l’espressività, si è dedicato alla pittura, raggiungendo come forma, colore, spessore comunicativo una forza dirompente. La mostra delle sue opere dal titolo ‘Trattopop’ è allestita fino al 7 gennaio nella Galleria Manoni 2.0 in Corso Garibaldi, Forlì. Teti ha scelto come linguaggio espressivo la Pop Art in cui i segni e i colori sono uniti in modo sintetico e nitido, privo di sfumature. I temi sono quelli tipici del pop: abiti, particolari del viso, forme geometriche, tutti realizzati con precisione e contorni definiti. In particolare nelle figure femminili vengono evidenziati elementi che combinano l’elemento provocatorio con la sintesi dell’immagine in una miscela di segni e di colori tutti ben decisi. Sono immagini che, in un primo momento, attirano dal punto di vista visivo per lasciare poi spazio ad indagini ed approfondimenti. Immagini come ‘Il fotografo’, ‘Mariam’, ‘Paride’, ‘Show girl’, o come la sintetica ‘Penelope’ o ‘Gatto Matto’ producono emozioni attraverso elementi che Teti ha enfatizzato e che corrispondono al proprio vissuto. La funzione del colore così preciso ed intenso fa pensare alla gioia e all’allegria, ma, dopo un attento esame dei particolari, si avverte, anche se velato, un senso di angoscia. Sono opere che, fra segni nitidi e colori forti, propongono una visione ‘dell’attuale vissuto quotidiano’.
Rosanna Ricci