Il Tour de France 2024 è stato presentato ufficialmente mercoledì a Parigi: nella prima tappa (Firenze-Rimini) attraverserà Premilcuore, Galeata e Santa Sofia, ma la seconda tappa (Cesenatico-Bologna) sembra eludere una richiesta votata all’unanimità dal consiglio regionale. Quella di effettuare una piccola deviazione, nel tratto fra Russi e Faenza, per passare da Villanova di Forlì in omaggio al grande campione forlivese Ercole Baldini, scomparsa il 1° dicembre 2022, magari per un traguardo volante davanti alla sua casa. Il percorso, definito prima della morte del ‘Treno di Forlì’, al momento non prevede l’omaggio.
"Sinceramente – taglia corto Mino Baldini, uno dei figli – il programma è stato già presentato e vedremo cosa viene fuori più avanti. Si parla di un traguardo volante: dove, in che data, come… sono settimane che ci promettono opportunità… ma alla fine non sono riusciti a dedicare ad Ercole una tappa. Poi, naturalmente, se si riuscirà a giungere a finalizzare l’iniziativa ringrazierò".
"Non è ancora detta l’ultima parola", spiega il consigliere regionale leghista Massimiliano Pompignoli: sua era stata la proposta poi diventata bipartisan. "Ammetto che quando ho visto il percorso e letto le dichiarazioni ufficiali, che non citano né Forlì né Ercole Baldini, ho pensato che l’opportunità fosse sfumata. Mi sono messo in contatto con Gianmaria Manghi, capo della segreteria politica del governatore Stefano Bonaccini, che è in contatto con gli organizzatori del Tour e mi ha spiegato che c’è ancora tempo per inserire un traguardo volante. Se non a Villanova, lungo il percorso tra Russi e Faenza: strade in cui Baldini si allenava". Decisamente più amaro il collega di partito in consiglio comunale, Albert Bentivogli (che della Lega è segretario forlivese): "Doppia delusione dopo l’esclusione di Forlì dalle tappe del prossimo Giro d’Italia: prendiamo atto che il Tour de France toccherà tutti i centri delle principali città romagnole saltando il nostro. La mancata possibilità di creare un indotto economico importante, ricordare e celebrare la memoria del nostro Ercole Baldini ci lascia un grande amaro in bocca". In entrambe le circostanze c’era la regia, sottolinea il leghista, "della Regione".
Era gennaio, ricorda Mino Baldini, "quando l’assessore regionale Andrea Corsini aveva parlato della concreta possibilità di una tappa nella nostra città per omaggiare il babbo ma poi nulla è venuto fuori". Nel Giro presentato due settimane fa, non c’era un arrivo a Forlì ma si parlava – a differenza che nel Tour – di "traguardo volante". "Ma nessuna conferma mi è arrivata – frena Mino –, vedremo gli sviluppi in merito". Ciò che è stato ufficializzato è che il 17 maggio la corsa rosa passerà dalla nostra città durante la tappa Riccione-Cento. Certamente Forlì si aspettava di più per ricordare Ercole Baldini, unico ciclista in grado di vincere i Giochi Olimpici (Melbourne 1956), il Mondiale su strada (Reims 1956), una grande corsa a tappe, ovvero il Giro d’Italia (1958): "Meriterebbe di essere celebrato e conosciuto anche dalle nuove generazioni".
Per questo, c’è però un’occasione ormai prossima: "Il Comune di Forlì dedicherà a mio padre una mostra veramente di alto livello". Il titolo sarà ‘Ercole Baldini, una leggenda italiana’: partirà infatti sabato 11 novembre al San Domenico e racconterà fino al 7 gennaio (a ingresso gratuito) la storia e le imprese del campione forlivese, con filmati Rai d’epoca, foto di Walter Breveglieri (amico del campione) poster e testimonianze inedite. "Una mostra meravigliosa. Ringraziamo il Comune. Sono sicuro che sia il babbo che la mamma sarebbero felici dell’omaggio che la loro città gli ha tributato".
Gianni Bonali