QUINTO CAPPELLI
Cronaca

Il ’Sangiovese Predappio’ premiato a Milano

Il vino prdotto dalla famiglia Nicolucci è tra le 50 etichette italiane più votate dagli esperti di Settore.

Fra le migliori 50 cantine italiane, presenti lunedì al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano per una degustazione nazionale dei vini più premiati in Italia, c’era anche il Sangiovese Predappio di Predappio Vigna del Generale Riserva Docg 2021 della cantina Nicolucci di Predappio Alta.

"A stabilire la classifica – spiega il vignaiolo e sommelier Alessandro Nicolucci – sono state le guide enologiche italiane più importanti, fra cui Veronelli, Gambero Rosso, Civiltà del Bere, Bibenda, Luca Maroni e Slow Wine. Per l’Emilia Romagna eravamo presenti solo due: io per il Sangiovese e Chiarli per il Lambrusco di Sorbara (Modena)". Aggiunge Nicolucci: "Il Sangiovese Predappio è un vino rosso prodotto con uve Sangiovese 100% provenienti dalla vigna più vecchia dell’azienda, la Vigna del Generale, che ha circa 90 anni. Il vino ha un colore rosso rubino intenso. Il profumo si presenta con sentori di frutta rossa matura, come ciliegie, amarene e lamponi, con note floreali di viola e spezie, come cacao e tabacco. Al palato è un vino equilibrato, con tannini morbidi e una buona struttura. Il finale è lungo e persistente. E’ il vino ideale da abbinare a carni rosse, selvaggina e formaggi stagionati".

La cantina di Alessandro Nicolucci, vignaiolo di quinta generazione, nell’ultimo anno si è aggiudicata il premio speciale ‘Sole’ della redazione della Guida Veronelli 2024 col Sangiovese. La guida 2024 conta 16mila vini recensiti, per un totale di 1.944 produttori descritti. Il Sole, è un premio dedicato ai 10 vignaioli italiani "che hanno saputo trasformare un vino in un racconto, una testimonianza storica, culturale o creativa". La cantina Nicolucci fu fondata nel 1885 da Giuseppe e da allora sempre gestita dalla famiglia. "La sapienza del viticoltore e l’energia del sole – conclude Alessandro – forgiano questo Sangiovese, orgoglio di Predappio Alta, cuore pulsante della Romagna".

Quinto Cappelli