Stasera alle ore 20:45, al Teatro Diego Fabbri con ingresso gratuito, torna ’Un’Opera al Mese’, la rassegna pensata per far conoscere i capolavori dei Musei Civici di Forlì.
L’opera protagonista della serata sarà il pregevole dipinto di Mario Sironi ’Il lavoro’ del 1950 del Museo Civico di Palazzo Romagnoli che verrà esposto al pubblico per l’occasione.
"Con questo nuovo appuntamento - precisa l’Assessore alla Cultura Valerio Melandri - continua il nostro viaggio alla scoperta dei grandi maestri del Novecento che fanno parte della Collezioni Verzocchi attraverso un nuovo modo di comunicare l’arte".
Ad illustrare il dipinto sarà Danka Giacon, Conservatrice del Museo del Novecento di Milano che da molti anni si occupa di studiare l’arte di Mario Sironi, protagonista del primo novecento artstico italiano. Sironi realizza il dipinto nel 1949, accogliendo l’invito dell’impresario edile Giorgio Verzocchi, che desiderava realizzare una collezione di dipinti dedicata al lavoro. Il tema calza bene all’artista, attento già dagli anni precedenti alla rappresentazione del lavoro e dei lavoratori.
La commissione arriva in anni di mutamento del pensiero artistico per il pittore. Infatti, nel dipinto non si trova più la maestosità e la grandiosità del lavoratore al centro della scena, ma l’uomo diviene quasi marginale.
Giunta così al suo undicesimo appuntamento, la rassegna ’Un’Opera al Mese’ è stata un’occasione per far conoscere artisti come Canova, De Chirico e Palmezzano,appartenenti alle collezioni antiche e moderne dei Musei Civici forlivesi. Ora è la volta di Sironi.
Nel frattempo, non si ferma la polemica contro lo spostamento a Palazzo Albertini della collezzione Verzocchi e al suo ampliamento attraverso un concorso. I cittadini contrari, dopo essersi ritrovati sabato scorso, hanno creato una petizione che verrà presentata al sindaco. Le firme raccolte sono già numerose. Per chi fosse interessato a firmare il documento, è possibile farlo all’ANPI di Forlì, in via Abicini, 25, il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 10 alle 12 oppure inviando una e-mail a petizioneverzocchi@gmail.com.