di Matteo Bondi
La fila delle persone era già presente diversi minuti prima dell’orario stabilito per l’apertura, tutti in attesa di poter tornare a ricevere quel grande aiuto che solo l’Emporio della Caritas diocesana sa dare a chi poco o nulla ha. Un gesto, quello dei tanti volontari della Caritas, gratuito a favore di tante famiglie bisognose della città, che purtroppo si era interrotto lo scorso 16 maggio, quando l’alluvione che ha colpito Forlì sembrava aver spazzato via tutto. L’Emporio sorge su via Lunga, proprio di fianco al seminario: quella stessa zona che anche i vigili del fuoco, accorsi in soccorso la stessa notte del 16, non riuscivano a percorrere con i gommoni tanto forte era la furia della corrente. "È una gran gioia potervi rivedere nonostante questo incubo che ancora stiamo attraversando – ha esordito Filippo Monari, direttore della Caritas diocesana nell’accogliere le persone in fila –. Riprendiamo oggi questo servizio che, già prima della tragedia, era rivolto a 580 famiglie: un numero aumentato di molto già a causa dell’inflazione, prima della quale erano erano 460. Questa nostra riapertura la dobbiamo alle tante persone che ci sono state vicine in questi giorni e che ci hanno dato una mano a partire dai 120 ragazzi che hanno spalato il fango, permettendoci di ripartire anche di fronte a una situazione tanto difficile".
Intanto che le famiglie continuano a scorrere, ognuna prendendo quello che serve per andare avanti ancora un po’, nel vicino seminario si sta continuando a lavorare per mettere in salvo l’archivio. Fra coloro, oltre ai volontari, che hanno permesso questa riapertura in tempi record, c’è anche la Fondazione Cassa dei Risparmi Forlì, ieri rappresentata dal vice presidente Gianfranco Brunelli. "Abbiamo avuto acqua, fango e, ora, polvere – afferma Brunelli –, abbiamo cercato di stare vicini e lo faremo ancor di più".
Il piazzale davanti all’Emporio porta ancora i segni del fango, ormai secco, e una patina di polvere segna la quota alla quale era arrivata la massa di acqua e fango che aveva invaso tutto. "Dopo tanto dolore – prende la parola il sindaco della città di Forlì, Gian Luca Zattini, per la prima volta in pubblico senza maglia o giaccone della protezione civile –, questi sono i primi momenti di recupero. È stato fatto un lavoro incredibile e adesso iniziamo a vedere un ritorno alla normalità". Pensando già al futuro prossimo. "Abbiamo tantissimo materiale che la solidarietà delle persone ci ha donato – ragiona il primo cittadino – che possiamo veicolare anche qui. Questi sono i primi segni della nostra rinascita".
A benedire questa riapertura anche il vescovo della diocesi di Forlì-Bertinoro, mons. Livio Corazza. "Nonostante la realtà drammatica che stiamo vivendo – ha sottolineato il vescovo –, voglio rimarcare la reazione positiva di tanti. Mi ha commosso la presenza di una decina di giovani mussulmani che sono venuti qui a spalare il fango, ce n’erano altri in tanti luoghi della città: credo che la tragedia ci lasci una buona eredità". Nonostante gli sforzi fossero tutti profusi per cercare di riaprire il prima possibile, la Caritas già era proiettata nel prossimo futuro. "Abbiamo incontrato le persone per sondare i loro bisogni – ha spiegato il direttore –, ci muoveremo con interventi diretti alle famiglie dei quartieri alluvionati".