OSCAR BANDINI
Cronaca

"Il Parco non può essere una pista da corsa"

Si vuole limitare il fenomeno dei motociclisti che utilizzano i passi montani dell’Appennino per viaggiare spediti sulle due ruote

Dei motociclisti che percorrono le strade dell’Appennino

Dei motociclisti che percorrono le strade dell’Appennino

Il Parco nazionale delle Foreste casentinesi monte Falterona e Campigna cerca nuove alleanze con le associazioni di motociclisti per mitigare il fenomeno dei centauri delle due ruote che utilizzano i passi montani dell’appennino tosco-romagnolo e dell’area protetta come vere e proprie piste di corsa.

Il consiglio direttivo dell’ente parco ha deliberato infatti la sottoscrizione di un contratto di sponsorizzazione con l’associazione Triumph Owner’s MotorCycle Club Italia (Tomcc).

"Il motivo principale che ha spinto l’ente a sottoscrivere tale contratto – si legge in una nota dell’ente – è l’opportunità di veicolare un messaggio sul corretto modo di fruire del Parco anche da parte dei cosiddetti centauri, insieme ai soci del club Tomcc, anche loro sensibili su questo tema. Il problema dei motociclisti che utilizzano i valichi montani delle aree protette come piste da corsa è ormai diventato importante in tutto il Paese e merita di essere affrontato anche culturalmente. Tale accordo, prevede una passeggiata in natura nella zona di Campigna, dove i soci del club Tomcc lasceranno le loro due ruote per godere delle bellezze del Parco con le loro gambe. Entrambe le parti tengono a promuovere un turismo lento e sostenibile, nel quale le strade del Parco non sono viste come piste sulle quali correre, ma percorsi che ci offrono la possibilità di immergerci nella natura che ci circonda se percorsi alla giusta velocità".

Nello specifico, è stato stipulato un contratto di sponsorizzazione del valore di 3.000 euro vincolato all’acquisto, da parte dell’ente Parco, di una superficie boschiva di circa un ettaro. L’area, già individuata, è situata al confine del territorio del Parco ed è costituita da alberi maturi altrimenti destinati all’abbattimento. L’operazione consentirà l’espansione del Parco e, contestualmente, la preservazione di alberi che nel corso dei decenni hanno ripulito dall’atmosfera immagazzinando grandi quantità di CO2. Le piante potranno ora continuare a svolgere la loro importante funzione ossigenatrice.

"Per celebrare questo risultato, l’ente parco – precisano i vertici dell’associazione Tomcc – si è impegnato ad organizzare un’attività di accompagnamento in natura, iniziativa che sarà abbinata ad un evento speciale del nostro club il 31 agosto in Campigna dove saremo accompagnati in una passeggiata nel bosco volta a farci conoscere e apprezzare la biodiversità delle specie presenti nel Parco. Non mancherà l’opportunità – concludono – di percorrere le foreste in sella alle nostre motociclette". Una strada nuova quella proposta dal Parco dopo progetto Defende Life gestito nel 2012 dall’allora Corpo Forestale per reprimere le condotte pericolose dei motociclisti, quando squadre di agenti formati dai tecnici dell’autodromo del Mugello, avevano istituito ben 17 punti fissi e mobili per controllare i motociclisti che attraversano a forte velocità i passi dell’Appennino tosco-romagnolo e quelli del Parco nazionale.

Il progetto fu poi concluso sia per l’eccesso di ricorsi in sede giudiziaria contro le sanzioni, ma anche per le critiche che emersero da alcuni gestori di strutture turistiche poste vicino ai passi appenninici che lamentarono un calo drastico delle presenze dei centauri sulle due ruote proprio a causa degli eccessivi controlli con il conseguente calo delle vendite.