ALESSANDRO RONDONI
Cronaca

Il messaggio del vescovo: "Nell’Anno santo dobbiamo essere insieme pellegrini di speranza"

Nell’omelia della messa in duomo mons. Livio Corazza ha parlato delle violenze nel mondo e al tempo stesso delle parole del Papa .

Nell’omelia della messa in duomo mons. Livio Corazza ha parlato delle violenze nel mondo e al tempo stesso delle parole del Papa .

Nell’omelia della messa in duomo mons. Livio Corazza ha parlato delle violenze nel mondo e al tempo stesso delle parole del Papa .

"Come allora Dio ci viene a cercare, in modo concreto, non invadente. Per incontrarlo occorre a nostra volta andare a cercare. Lasciamoci cercare dal Signore, è Lui che viene incontro a noi". Questo l’invito del vescovo di Forlì-Bertinoro rivolto ai fedeli nell’omelia della messa della notte di Natale in Cattedrale, dove l’intera liturgia è stata anche trasmessa in diretta su Teleromagna.

Mons. Livio Corazza ha poi aggiunto che "è Lui che prende l’iniziativa e viene solo per amore, continua a venire anche se non lo accogliamo. Viene anche per chi lo rifiuta, per chi è accecato dall’odio, dall’istinto della vendetta, per chi è ubriacato dai beni materiali, per chi pensa a distruggere la vita e le case degli uomini, la vita dei bambini. Non smette di continuare a venire nella nostra storia".

Con un pensiero pure alla cronaca di questi giorni e alle similitudini con il tempo di allora, il vescovo ha sottolineato che "sembra che non cambi niente, le guerre continuano così come le violenze sui deboli, le stragi degli innocenti, le ingiustizie sui migranti". Durante la sua riflessione mons. Corazza ha ripreso una frase del prof. Massimo Cacciari, che in un’intervista ha affermato che "la tragedia di oggi è che ora non si ascoltano più le parole del Vangelo".

Al termine dell’omelia il vescovo ha ripreso i contenuti del Giubileo della speranza, aperto da Papa Francesco nel pomeriggio in San Pietro in Vaticano, e ha indicato il cammino da compiere in questo anno giubilare seguendo i passi proposti anche a livello diocesano, precisando che "cammineremo insieme perché lo scopo particolare di questo anno santo è prendere maggiore consapevolezza che siamo chiamati ad essere pellegrini di speranza, e la speranza è Cristo". Un cammino che vedrà l’apertura in diocesi del Giubileo domenica, come avverrà in tutte le cattedrali del mondo, a cui mons, Corazza ha invitato a partecipare: "Ci ritroveremo insieme nella basilica di San Mercuriale alle 15.30, poi ci metteremo in cammino per dirigerci verso la Cattedrale per iniziare la messa alle 16".

Il vescovo ha presieduto la liturgia della notte di Natale con a fianco il vicario generale, don Enrico Casadei, e il cappellano dell’ospedale, don Domenico Ghetti, insieme a diaconi e ministranti, mentre il coro ‘San Filippo Neri’ diretto dal maestro Paolo Bacca, in occasione del trentesimo anniversario di fondazione, ha animato musicalmente la cerimonia natalizia. Al termine del rito, e prima della processione finale, il vescovo ha salutato il sindaco Gian Luca Zattini e le personalità presenti.

Il giorno di Natale mons. Corazza ha celebrato la messa nella Casa di Riposo ‘Zangheri’ e nella Concattedrale a Bertinoro e il 26 in Duomo a Forlì per la festa di Santo Stefano, primo martire e patrono dei diaconi.

Tornando alle messe di Natale, da segnalare che a Forlimpopoli, come di consueto dal Covid in poi, il rito della sera del 24 è stato celebrato da don Stefano Pascucci per tutte le parrocchie del paese artusiano nel palasport, risultato affollatissimo con le persone sia a riempire il parquet che la tribuna.