STEFANO BENZONI
Cronaca

Il dibattito sulla cultura. Bongiorno: "Chi vuole aiutare è il benvenuto. Ingenerose le critiche"

L’ex assessore Tassani denunciava la scarsa attenzione del Comune. Il vicesindaco: "Nel 2024 coinvolte 35mila persone. Disfattismo sterile".

Un rendering del Palazzo Romagnoli. In alto, il vicensidaco Bongiorno; in basso, Giovanni Tassani

Un rendering del Palazzo Romagnoli. In alto, il vicensidaco Bongiorno; in basso, Giovanni Tassani

"La nostra è una concezione della cultura aperta a tutti e per tutti. Una cultura nella quale quest’Amministrazione crede profondamente, che valorizzi il magnifico patrimonio artistico della città, che permetta ai forlivesi di ogni età, e non solo, di innamorarsi di Forlì. Per questo considero ingenerose, approssimative e molto affrettate le considerazioni espresse da Giovanni Tassani". Il vice sindaco, nonché assessore alla cultura Vincenzo Bongiorno, risponde alle critiche espresse sul Carlino di ieri dal suo predecessore nelle giunte dei sindaci Sedioli e Rusticali. Tassani sostiene che "nessuno crede davvero alla cultura e nessuno ha una visione generale e globale, un progetto, a fronte di un patrimonio culturale di una ricchezza enorme".

Bongiorno si congratula per l’incarico di Tassani come ispettore onorario per Forlì-Cesena della Soprintendenza regionale ("saprà svolgerlo al meglio") ma ribatte: "Rassicuro l’ex assessore Tassani su un primo aspetto: c’è un importante lavoro in corso per valorizzare anche il patrimonio librario, gli archivi storici e le collezioni. Però, come sostenuto anche da Tassani, sono percorsi lunghi che non portano a risultati immediati".

Per quello che riguarda il sistema bibliotecario e archivistico, secondo Tassani "l’ala mancante per far volare Forlì a livello culturale", l’attuale assessore spiega: "La visione che secondo Tassani non esiste in quest’Amministrazione è ben esplicitata nell’accordo sottoscritto nel 2023 fra Comune, Fondazione Ruffilli e Fondazione Cassa dei Risparmi relativo allo studio, ricerca e valorizzazione nel nostro prezioso patrimonio archivistico, una visione che corrisponde ad un modello di gestione integrata in rete. Questo lavoro unitario si è concretizzato nell’inventariazione e digitalizzazione dei Fondi Ronchi e Turati-Kuliscioff. Il prossimo obiettivo è la valorizzazione dei due fondi legati ai due rami storici dei Paulucci di Calboli. Un altro lavoro che stiamo portando avanti con il Servizio Biblioteche è la digitalizzazione del fondamentale Fondo Fabbri. Riguardo al Fondo Piancastelli, verrà divulgato attraverso iniziative dedicate che si terranno nella nuova Biblioteca di Palazzo Romagnoli di prossima apertura".

Bongiorno sottolinea anche numeri importanti a livello di fruizione degli aspetti culturali: "Questo nostro approccio ha consentito, attraverso numerose iniziative culturali, di coinvolgere nel 2024 circa 35mila cittadini forlivesi e non solo". Poi l’assessore attacca le passate Amministrazioni: "Nel fare tutto questo, certo non aiuta l’aver ereditato dalle Amministrazioni precedenti un Palazzo del Merenda che cadeva letteralmente a pezzi e che stiamo per fortuna ristrutturando, e la chiusura di numerose sedi museali, oltre che dei principali siti cittadini, come ad esempio la Rocca di Ravaldino, riaperta dall’Amministrazione Zattini dopo diversi anni di abbandono. Mi chiedo davvero quale sia l’obiettivo delle considerazioni di Tassani, al netto di un disfattismo che non porta da nessuna parte. È anche per superare questa ‘forma mentis’, da sempre troppo praticata a Forlì, che ci candidiamo a Capitale italiana della Cultura 2028. Chi ha voglia di aiutare realmente è il benvenuto".

Stefano Benzoni