REDAZIONE FORLÌ

Il Comune sostenga il Centro per la pace ’Tonelli’

L'amministrazione di Forlì è chiamata a riconsiderare il sostegno economico al Centro per la pace 'Annalena Tonelli', in difficoltà finanziarie nonostante il suo importante ruolo nella promozione della cultura della pace e dei diritti umani da trent'anni. Il confronto con il contributo dato al Centro di Cesena evidenzia la necessità di un adeguato supporto per garantirne la sostenibilità.

Che intenzioni ha l’amministrazione riguardo al Centro per la pace Forlì – Aps ’Annalena Tonelli’? Si rende conto della situazione economica, difficilmente sostenibile, in cui il Centro versa? Il contributo annuale del Comune di Forlì, rimasto fermo da troppo tempo a 12.500 euro annui, è ormai largamente insufficiente a garantire la sostenibilità economica, a causa dell’aumentare delle spese sia per la gestione e manutenzione della sede sia per l’organizzazione delle attività. Per il corrispondente Centro per la Pace ’Ernesto Balducci’ di Cesena, il Comune guidato dal sindaco Lattuca garantisce un contributo di circa 20.000 euro, del 60% superiore a quello ricevuto dal Centro per la Pace di Forlì.

Forse giova ricordare alla giunta Zattini che il Centro per la Pace compie quest’anno trent’anni di attività, che diventano addirittura trentotto anni se si considera come il Centro continui idealmente l’attività del Centro di Documentazione Interculturale nato nel 1986. E in questo lasso di tempo il Centro ha organizzato ogni anno decine di incontri ed eventi allo scopo di diffondere una cultura della pace, della nonviolenza, della solidarietà, della multiculturalità e della difesa dei diritti umani, tra cui in particolare la Marcia della pace fortemente voluta dalla compianta Assessora Katia Zattoni.

In tempi di guerre insinuatesi fin nel cuore dell’Europa risultano quanto mai attuali i valori e le iniziative promossi dal Centro: i nostri concittadini e le nostre concittadine si aspettano quindi che esso venga sostenuto non solo a parole, ma garantendo una reale sostenibilità economica affinché si possano sovvertire quegli impulsi interessati alla guerra e alla proliferazione delle armi che hanno radici purtroppo antiche e difficili da sradicare senza la diffusione di una solida cultura di pace.

Matteo Zattoni, consigliere Pd