"Ricorso contro la Questura di Forlì-Cesena per l’annullamento del decreto di sospensione dell’autorizzazione per l’esercizio dell’attività di somministrazione di alimenti e bevande per la durata di 30 giorni". Il bar Kiss Maya non ci sta e chiede di riaprire la propria serranda affacciata su corso Garibaldi, a pochi metri dalla piazza. La polizia, secondo quanto comunicato alla stampa il 15 ottobre, contestava al locale di essere diventato "punto di ritrovo di pregiudicati": cita "liti e aggressioni", "ubriachezza", e perfino il giorno della notifica della chiusura gli agenti avevano trovato "un pregiudicato in possesso di sostanza stupefacente". In città sta circolando un’immagine (Whatsapp, la popolare applicazione di messaggistica gratuita, la segnala come "inoltrata molte volte"): è la foto al ricorso, nel quale compare il nome dell’avvocato Daniele Mezzacapo. Sarebbe l’ex vicesindaco (ha avuto le deleghe a Urbanistica, Sicurezza e Sport dal 2019 a giugno 2024), nella sua libera attività professionale, a seguire il caso.
Contattato dal Carlino, il consigliere comunale leghista (in lista col Carroccio anche alle elezioni regionali) non ha voluto rilasciare dichiarazioni. Stando a quanto trapela, il bar riaprirebbe con una nuova gestione. Di certo, su quanto accaduto fino a un mese fa era stato il questore stesso Claudio Mastromattei a prendere posizione, ricordando una precedente sospensione della licenza per 10 giorni, risalente a dicembre 2023, in quel caso dopo una violenta lite: "È evidente che il provvedimento di sospensione già emesso in passato non ha sortito effetto e che la proprietà non ha avviato alcun percorso di gestione virtuosa dall’attività. Il bar in questione è il conclamato punto di ritrovo di pregiudicati, in prevalenza stranieri, che, tra l’altro, in pieno centro storico e a due passi dalla centralissima piazza Saffi, si connotano per atteggiamenti scomposti, molesti e violenti, favoriti dal consumo di sostanze alcoliche. È necessario, nell’interesse della collettività forlivese, adottare rigorose prescrizioni e valutare anche la revoca delle licenze per chi non rispetta le regole del vivere sociale e, in tale prospettiva, agiamo in stretto raccordo con l’autorità comunale".
A tal proposito, a novembre la polizia locale aveva firmato anche il provvedimento di revoca del dehor, ovvero lo spazio con i tavolini esterni. In questo caso semplicemente sarebbero scaduti i termini e su questo non risulta alcuna opposizione. La giunta comunale aveva commentato la notizia con gli assessori Luca Bartolini (sicurezza) e Vincenzo Bongiorno (centro storico), entrambi di Fratelli d’Italia: "Dobbiamo perseverare con determinazione, per preservare la bellezza del cuore cittadino". Una vicenda che potrebbe finire per contrapporre, benché alleati, anche i politici coinvolti.
Marco Bilancioni