Anche quest’anno, i giovani di Breuna, città tedesca gemellata con Predappio, sono stati ospitati nel comune romagnolo dal 17 al 22 ottobre. Racconta Sara Michelacci, presidente dell’Associazione per la promozione del gemellaggio nata 24 anni fa: "Un gruppo di volontarie predappiesi si è dedicato con passione all’accoglienza dei ragazzi tedeschi, preparando loro pasti genuini e cucinati con amore, fra cui Evelina, Marcella, Lucia, Serena, Alice, Sara, Valeria, Luciana e Annamaria, che hanno creato un’atmosfera familiare e gioiosa, lasciando un segno indelebile nel cuore dei ragazzi. Un ringraziamento particolare va a Silvia Strollberger, che con la sua conoscenza del tedesco ha facilitato la comunicazione, insieme a Evelina, Luca, Angelo e Simona".
L’Amministrazione comunale, rappresentata dall’assessora alle Politiche giovanili e gemellaggi, Carla Ravaglia, ha seguito da vicino il soggiorno dei ragazzi, accompagnandoli in diverse attività, "per creare un legame profondo con momenti unici". I ragazzi tedeschi hanno visitato oltre al territorio di Predappio, anche Firenze e Rimini, accompagnati da Alessia, Camilla e Achille della Consulta dei Giovani, creando un’atmosfera di amicizia e complicità. Nonostante le differenze culturali, hanno condiviso momenti di gioco e svago, "dimostrando che la comunicazione va oltre le parole". Un’esperienza significativa è stata la visita all’azienda Il forno di Camillo, dove i ragazzi hanno osservato da vicino le moderne tecnologie utilizzate nella produzione del pane. Alessandro e Raffaele Bassini hanno accolto i giovani con grande ospitalità e una gustosa merenda. I ragazzi di Breuna hanno assaggiato anche la bruschetta nel locale caratteristico di Predappio, per concludere con una cena a base di pizza a San Savino, con i volontari del Gruppo Sportivo San Savino, presieduto da Livio Vetricini. Conclude Ravaglia: "Questi scambi sono un’opportunità unica per crescere, confrontarsi e imparare a vivere insieme, al di là della lingua, perché quando si parla con il cuore, il linguaggio è universale".
Quinto Cappelli