Con la firma sull’accettazione della candidatura, avvenuta ieri mattina nella sede della Lega a Forlì, si ufficializza la discesa in campo per il prossimo consiglio regionale di Simona Buda e Marco Catalano. "I primi tre nomi usciti, Buda e Catalano, insieme a quello di Ombretta Farneti, esponente di livello della Lega nel cesenate – afferma un soddisfatto segretario della Lega Romagna, Jacopo Morrone –, sono di candidati forti, accreditati e competenti. Tre centravanti di una squadra da serie A".
Simona Buda, 47enne imprenditrice, è da poco stata confermata come presidente di Alea Ambiente, mentre nella recente tornata elettorale delle amministrative aveva guidato la campagna elettorale del partito di Matteo Salvini. Marco Catalano, 53enne avvocato, è stato assessore all’agricoltura e al Pnrr della passata amministrazione, sempre guidata da Gian Luca Zattini. A giugno è stato eletto consigliere comunale nelle fila di Fratelli d’Italia – il secondo più votato – ma il 9 settembre, non senza polemiche, è passato al gruppo della Lega.
"Sono molto soddisfatto per il tris d’assi che la Lega di Forlì-Cesena ha già calato sul tavolo elettorale – afferma Morrone –, ma gli altri due nomi non saranno di minore peso. Segno che la Lega è in ottima salute politica e che le percentuali ballerine dei sondaggi a volte fanno distinguere chi vale e chi persegue ideali con coerenza da chi, al contrario, sa solo inseguire poltrone". Potrebbe essere una frecciatina lanciata all’ex consigliere regionale della Lega, che ad agosto è entrato in Fratelli d’Italia e da questi candidato all’assemblea legislativa, Massimiliano Pompignoli. Catalano e Pompignoli in questi mesi si sono scambiati di posto in consiglio comunale e si trovano adesso a competere in Regione.
Morrone esclude che Simona Buda si dimetta dalla carica di presidente di Alea. "Non ne vedo il motivo, non c’è incompatibilità tra la carica e la candidatura. Ne parleremo dopo le elezioni. Se altri hanno fatto scelte diverse, non compete a noi". Il riferimento è a Luca Pestelli, candidato di Fratelli d’Italia, che ha rassegnato le dimissioni da presidente di un’altra partecipata comunale, Forlifarma, all’atto della candidatura in regione.
"Tra il centrodestra e il confuso ‘campo largo’ delle sinistre c’è un abisso – chiosa Morrone –: la nostra coalizione tutela libertà, sicurezza, crescita sociale ed economica e i candidati esprimono professionalità. Sono 54 anni che la Regione è amministrata dal Pd e dai suoi alleati. I limiti di questa gestione sempre più autoreferenziale si vedono ovunque. Per fare due esempi: sanità e gestione del territorio".
Matteo Bondi