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I 100 anni del liceo Scientifico: "Percorso bellissimo e formativo"

Oggi la festa, parteciperanno anche molti ex studenti illustri. Eccone alcuni con i loro ricordi

I 100 anni del liceo Scientifico: "Percorso bellissimo e formativo"

Un compleanno importante, quello che si festeggia oggi al liceo scientifico Fulcieri Paulucci di Calboli che spegne le sue prime cento candeline: l’istituto, ha aperto i battenti nel 1923 e celebra la data storica con una ricca programmazione per tutta la giornata, coinvolgendo anche tanti ex studenti.

Si è diplomata 40 anni fa Sally Gallotti, pittrice che oggi si occupa di umanizzazione pittorica degli ambienti ospedalieri, portando nei reparti i suoi dipinti evocativi e colorati: "La dirigente – racconta – mi ha commissionato la realizzazione del manifesto. Ho inserito i simboli delle varie discipline che si insegnano al liceo e ho pensato a una grafica in stile Escher, sia perché è un pittore che ha lavorato proprio un secolo fa, sia perché era un artista-matematico e mi sembrava un ottimo esempio per una scuola dove si insegnano materie scientifiche senza trascurare quelle umanistiche. Il mio ricordo degli anni di liceo? Difficili, ma bellissimi. Ho faticato, ma ho imparato tanto". Tra gli ex studenti illustri che prenderanno parte alla giornata c’è anche Gianfranco Bacchi che è stato comandante della nave ‘Vespucci’. Bacchi ha affrontato la maturità nel 1988: "Sono anni in cui mi sono divertito molto e ho imparato molto. I miei ricordi più belli si riferiscono ai rapporti umani con quasi tutti i docenti e con i miei compagni di classe, con parecchi dei quali sono ancora in contatto. In quegli anni frequentavo anche il conservatorio ed ero in una squadra di pallacanestro, perciò le difficoltà che affrontai non furono poche, ma hanno contribuito a formarmi il carattere". Giorgio Ercolani è chirurgo e professore ordinario di chirurgia generale all’università. Si è diplomato nel 1987: "E’ stato un quinquennio bellissimo. Con i miei ex compagni mi incontro almeno una volta all’anno e un paio di loro sono tra i miei migliori amici. A scuola ho conosciuto anche mia moglie: abbiamo cominciato a frequentarci dopo la maturità, ma è al liceo che è avvenuto il primo contatto. Il Fulcieri mi ha dato un’ottima preparazione per gli studi che ho affrontato poi, ma soprattutto mi ha aiutato ad aprire la mente: è un percorso, capace di fornire uno sguardo a tutto tondo". Concorda Silvia Camporesi, bioeticista, che presto vedrà l’uscita del suo primo libro, edito da Fandango, incentrato sul tema della disabilità nel mondo dello sport, declinato nel campo delle nuove tecnologie, diplomata al Fulcieri nel 2001: "I miei ricordi sono molto positivi: mi sono rimaste nel cuore le prof Piccinini e Raggi, di matematica e lettere, poi tutte le esperienze extracurriculari che abbiamo potuto affrontare: io partecipai, e vinsi, a un concorso di poesia e uno di fotografia. Dopo il diploma ho studiato in una facoltà che allora era agli albori – biotecnologie – e poi sono passata alla bioetica: una branca che è sia scientifica che umanistica, perciò posso davvero dire di aver fatto tesoro di quella multidisciplinarietà che caratterizza il liceo scientifico".

Sofia Nardi