Mette a nudo senza finzioni la sua vita Cristina Mainetti nell’ opera prima ‘La forza di essere’. Mainetti è molto conosciuta in paese dove ha aperto un negozio di abbigliamento e accessori nel levante di Santa Sofia a pochi passi dal Teatro Mentore. Nessuna pretesa letteraria, ma un linguaggio diretto privo di calembour, digressioni, figure letterarie e retoriche che si fa apprezzare perché riesce a dipanare i dolori e le goie di una giovane donna che poco più che adolescente ha subito prima le tante prepotenze dai coetanei, ma soprattutto la rottura di quella famiglia patriarcale che, nel giro di pochi anni, si è sciolta come neve al sole.
Una famiglia che ha visto allontanarsi prima la sorella poi la madre con il fratello. Cristina ha dovuto quindi affrontare da sola i gravi problemi di alcolismo del babbo riuscendo a salvarlo mettendosi in gioco completamente per pagare i debiti. Sognatrice, idealista, non priva di autostima, Mainetti nelle 123 pagine del libro è la giovane cresciuta troppo in fretta, costretta ad affrontare sfide importanti.
Una storia di sconfitte, ma soprattutto di rivincite. L’autrice ha affrontato e superato problemi famigliari, difficoltà economiche, delusioni d’amore, sempre riuscendo fino a ora a districare la matassa ingarbugliata dell’esistenza e i nodi che il vivere ci propone quotidianamente. Una ragazza coraggiosa diventata una donna troppo in fretta in grado però di capire tra scelte sbagliate e giuste, il ritrovarsi e la forza di essere se stessi.
"Sono orgogliosa di tutto quello che ottenuto con tanto sacrificio – scrive – delle mie vittorie come delle mie sconfitte. Attraverso queste vicende ho forgiato il mio spirito, l’ho reso forte come la roccia, e allo stesso tempo sono capace di conservarne la sua fragile profondità, perché il mio animo è ancora legato alla bambina umile che sono stata e sarò sempre. Quella con le favole nel cuore e mille sogni dentro gli occhi".
Oscar Bandini