di Marco Bilancioni
Gian Luca Zattini, sindaco di Forlì, domani sono tre mesi dall’alluvione: a che punto siamo?
"All’inizio della ricostruzione. L’obiettivo è che ciascuno si riappropri della sua vita".
I lettori dei Romiti, di San Benedetto e altri quartieri le chiedono: quando?
"Siamo consapevoli delle dimensioni dell’area colpita. Ricordo, come ho già avuto modo di dire, che per gli allagamenti a Villafranca del 2019 i rimborsi della Regione sono arrivati dopo 4 anni. E parliamo forse di un centesimo di quello che è accaduto il 16 maggio".
Il commissario Francesco Paolo Figliuolo ha in tasca i primi 4,5 miliardi e, ha detto, a settembre comincerà a risarcire le spese di somma urgenza ai Comuni: per le vostre casse sono 10 milioni. E ai cittadini?
"Mi fido della promessa di Giorgia Meloni di rimborsare gli alluvionati al 100%, lo ritengo un impegno serio. Ma non credo entro fine anno".
Lei ha attaccato la Regione, durante un convegno, chiedendosi dov’era in occasione dell’alluvione.
"Quella frase non rispecchiava però il senso dell’appuntamento. Mi è stata fatta una domanda e ho risposto... Si parla sempre del Comune, ho voluto ricordare il ruolo della Regione".
E qual è?
"Adesso la messa in sicurezza è prioritaria, entro l’autunno, per non trovarci daccapo con le prime piogge. Abbiamo invece diversi argini ancora giù. La Regione dia un segno, non vedo l’atteggiamento di chi sta affrontando un’emergenza".
Intanto c’è stato pure lo scontro fra Meloni e Bonaccini.
"Le polemiche tra Governo e Regione non fanno bene a nessuno. Le risorse per compensare i danni sono, nella maggior parte dei casi, ancora insufficienti. Possono essere utili i 900 milioni ancora a disposizione come ammortizzatori sociali. Si tratterebbe di un’iniezione di liquidità importante".
Molti continuano a criticare anche il Comune, dal quale si aspettano un censimento casa per casa.
"La Protezione civile nazionale ha riconosciuto la nostra operatività, pur con tutte le difficoltà che ci sono e non vanno negate. Ma qui è in atto una strategia che vedrebbe anche uno stolto".
Cioè?
"C’è chi ha pensato di iniziare a fare campagna elettorale su una tragedia. Vedo che accade anche a schieramenti invertiti dove governa il centrosinistra. Ma io vengo da una tradizione diversa e penso che gli amministratori non debbano acuire le difficoltà".
Lei ha ricevuto in sala giunta le cosiddette Vittime del Fango.
"È importante che tutti si sentano ascoltati. Troverei più naturale, però, che fossero i comitati di quartiere, scelti dai cittadini, a rappresentarci i problemi".
Parliamo delle donazioni pro alluvionati. Lei ci ha tenuto a specificare che la proposta dell’assessore Vittorio Cicognani non era un favore alle banche. Può spiegarlo?
"Adesso i tassi sono altissimi: con il nostro accordo, gli istituti di credito ci dovrebbero rinunciare. Stavamo proponendo a loro un boccone indigesto, altroché".
Il presidente della commissione Lauro Biondi ha proposto di ripartire il milione e 100mila euro in maniera proporzionata ai danni. È d’accordo? È questa la soluzione?
"Il Comune adotterà quella che emergerà dalla commissione. E pensa di fare qualcos’altro con ulteriori risorse".
Biondi dice che il fondo di garanzia va comunque creato e applicato per chi ne farà richiesta.
"Sì. L’ipotesi non è abbandonata. Proprio l’altra sera ho sentito Bonaccini proporre qualcosa di simile, evidentemente non era una brutta idea... Una signora, protestando, mi ha detto che a lei la banca ha rifiutato il prestito: le ho risposto che la nostra idea tutelava proprio quelli come lei. Allora ha ammesso di non aver capito cosa volevamo fare...".
Specifichiamo: come garanzia non userete però gli 1,1 milioni donati.
"No. Non avremo difficoltà a stanziare ulteriori risorse".
Due zone colpite: parco urbano e Ronco Lido. Cosa succederà?
"Sul parco urbano stiamo lavorando, anche grazie a una donazione da mezzo milione derivante da una sottoscrizione nazionale. Nei prossimi mesi capiremo quanta parte del patrimonio arboreo si è salvata. Al Ronco Lido andiamo avanti con il recupero e poi con i lavori per un’area fondamentale per il quartiere e non solo".
Quando ora presentate un progetto, per esempio come quello di corso della Repubblica, qualcuno ha la tentazione di pensare: quei soldi sarebbero stati spesi meglio per gli alluvionati. Come risponde?
"Una prima considerazione è tecnica: i lavori di corso della Repubblica sono finanziati col Pnrr, non possiamo cambiare destinazione e anzi dobbiamo finirli entro giugno 2026 altrimenti dovremo restituirli. Poi voglio precisare: l’alluvione ci ha colpito ma non ci ha azzerato. E per fortuna. La città deve andare avanti coi suoi progetti".
Quelli per la cultura le hanno attirato forti critiche.
"Faccio io una domanda: ma se la collezione Verzocchi funzionasse lì dov’è, qualcuno pensa che l’avremmo spostata?".
C’era stato un trasloco già nel 2013. Ne serve un altro?
"I numeri sono risibili. Provi a farci un giro chi ci critica e mi dica quanti visitatori trova: si è provato a proporre un biglietto unico col San Domenico, ma non è bastato. L’idea è che la collezione, che è straordinaria, diventi più attrattiva. Quale sarebbe il danno?".
Fa discutere anche il fatto che lei abbia dipinto i decenni precedenti, con giunte di centrosinistra, come un’era di degrado.
"Cito situazioni sotto gli occhi di tutti: viale della stazione; il liceo Classico transennato per evitare che l’intonaco, cadendo, colpisca un passante; i giardini pubblici; l’ex Gil...".
Ci sono stati però anche progetti che hanno dato la svolta come il San Domenico.
"Mi viene da sorridere perché anche su questo ci sono delle incompiute: penso al quarto stralcio, che si farà ora, o alla Barcaccia che nessuno ha voluto demolire".
Lunedì 18 settembre tornerà il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Che valore dà a questa sua seconda visita dopo quella di fine maggio?
"È innanzitutto un segno di vicinanza alla città colpita, che ci aiuta a tenere accesi i riflettori sul dramma. Visto che l’occasione è quella dell’inizio dell’anno scolastico, questa visita è declinata sui ragazzi, sull’educazione. È un’opportunità bellissima".
Una novità alla ripresa delle vacanze?
"Medicina salirà da 95 studenti l’anno, che già nel 202223 erano diventati 116, a 130, con l’ipotesi di arrivare a 180 in un futuro ancora da definire: numeri con un sicuro indotto. E noi, unica città universitaria della Romagna, grazie a Serinar e Fondazione Carisp, da settembre raddoppiamo i posti letto messi a disposizione dagli enti pubblici".
Prima dell’alluvione aveva ipotizzato una parziale riapertura anticipata, attraverso alcuni percorsi in sicurezza, dell’ex Eridania. Tutto bloccato?
"Resta l’idea di sottrare l’area allo scempio. Ci proveremo in primavera".
Nel frattempo Forza Italia vorrebbe intitolare parte del giardino a Silvio Berlusconi. Che ne pensa? A prescindere dal luogo, lei sarebbe favorevole a ricordarlo?
"Berlusconi è stato il presidente del consiglio più longevo, ha una storia importante. Ma lo trovo prematuro: di questo si occuperà eventualmente la commissione toponomastica".
La proposta ha comunque esplicitato quella che in realtà forse è la vera idea: Ercole Baldini.
"L’idea c’è, e sicuramente al nostro più grande campione andrà dedicato qualcosa di importante. Ma non paragonerei Baldini e Berlusconi: i grandi della nostra città hanno valore doppio".
A proposito, Forza Italia sopravviverà alla scomparsa del suo fondatore?
"Sicuramente, perché risponde a un’esigenza degli elettori: un centro, nel centrodestra, deve esserci. E grazie alla deputata Rosaria Tassinari, che è diventata coordinatrice regionale, vedo crescere l’attivismo".
Stop al reddito di cittadinanza. È preoccupato?
"No. L’attenzione per la povertà va mantenuta, ma il fallimento dello strumento è sotto gli occhi di tutti e infatti nessuno lo difende se non il Movimento 5 Stelle".