REDAZIONE FORLÌ

"Gasdotto, opera inutile". Snam: "No, è strategica"

I residenti protestano, sostenuti da Avs. La replica: "Incontro a settembre"

Marta Garaffoni e Federico Raspadori

Marta Garaffoni e Federico Raspadori

A pochi giorni dall’inizio dei lavori tra Forlì e Cesena, resta alta l’attenzione sul gasdotto Snam, che gruppi di residenti e associazioni contestano aspramente da mesi, chiedendo un cambiamento del progetto. Venerdì sera alle 19.30 è stata organizzata una manifestazione a Provezza, frazione cesenate al confine con Santa Maria Nuova di Bertinoro, una delle zone interessate dall’intervento, alla presenza di alcune decine di persone.

Alleanza Verdi e Sinistra ha dichiarato il suo sostegno "all’iniziativa organizzata da Marta Garaffoni e Federico Raspadori, che ormai da molto tempo lottano affinché il nuovo gasdotto Snam non distrugga il terreno sul quale hanno piantato 800 alberi e piante e che ospita 90 animali – si legge nella nota di Avs –. Come loro, consideriamo il gasdotto di Snam un’opera inutile, dispendiosa, che comporta enormi rischi, ambientali, politici e sociali per la provincia. Siamo consapevoli che le ruspe sono già in azione per realizzare questa ennesima inutile opera al servizio dell’industria fossile, che attraverserà i comuni di Sarsina, Sogliano, Mercato Saraceno, Roncofreddo, Cesena, Bertinoro, Forlimpopoli e Forlì. L’Italia non può e non deve diventare l’hub del gas europeo. Non si possono più abbattere intere zone boschive per far transitare gasdotti".

"Il decreto recante la data esatta dell’inizio dei lavori nella proprietà in questione – replica Snam – è stato inviato ai proprietari con ampio margine rispetto ai tempi di legge. Snam si è attivata a più riprese per calendarizzare un incontro con l’avvocato della proprietà al fine di definire una modalità condivisa di gestione degli animali e delle coltivazioni presenti nelle aree interessate. Ad oggi tale incontro è previsto nei primi giorni di settembre. Per sua prassi, Snam si impegna a ripristinare pienamente le condizioni dei terreni. Oltre alla gestione degli animali saranno messe in atto azioni per salvaguardare le piante ad alto fusto, che saranno ripiantumate a fine lavori, garantendone il pieno attecchimento. I terreni interessati all’attraversamento dei gasdotti non vengono espropriati e al termine dei lavori rientrano nella piena disponibilità dei proprietari. L’opera – conclude la nota

– è necessaria per garantire la sicurezza energetica nazionale e, come riconosciuto anche dall’Unione Europea,

è tassello strategico per la transizione verso un futuro decarbonizzato".