Forlì, 12 giugno 2022 - È stata la prontezza di una agente della polizia locale, Emanuela Ban, ad evitare all’imprenditore Giuseppe Sandri di essere derubato di sei anelli in oro, da lui stesso realizzati, per un valore complessivo di 3.600 euro. L’episodio in questione, avvenuto all’interno del laboratorio artigianale ‘Stile in Oro’ (operante dal 2011 in corso Mazzini), è di alcune settimane fa, ma se ne è venuti a conoscenza ora. Sandri, titolare dell’attività, ha 62 anni e lavora nel settore da 44.
A tentare di derubare l’artigiano orafo è stata una coppia di falsi aspiranti sposi, di una trentina d’anni, affabili e con un’ottima capacità di socializzazione. Con quali scopi si sarà già capito. Il primo a effettuare un sopralluogo in bottega è stato l’uomo, che nell’occasione è riuscito a rubare dalla vetrina quattro anelli, del valore di 600 euro ciascuno (i preziosi sono stati poi rivenduti dal malvivente nel giro di qualche ora). "Purtroppo sono stato ingenuo e ho fatto un errore, lasciando la vetrina aperta mentre gli mostravo altre cose – racconta Sandri –. Quel ragazzo è venuto in negozio mostrando, ho scoperto poi, anche la sua vera carta d’identità, chiedendo un preventivo per le fedi nuziali e dicendo che era interessato a regalare anche qualcosa a sua mamma".
Tutte fandonie, come ha scoperto a sue spese il 62enne, quando il giorno successivo il ladro è tornato insieme alla finta futura sposa. "Hanno iniziato a chiedermi di vedere gli anelli e sono stati in grado di confondermi, riuscendo a allontanarsi dopo avermene rubati sei. In realtà ero convinto che mi fossero caduti mentre glieli mostravo".
Il caso ha voluto che all’ingresso, in attesa che uscissero i due ‘clienti’, ci fosse l’agente Ban. "Nemmeno sapevo che fosse della municipale", racconta. Cosa è accaduto? La vigilessa, sentendo che i due erano in procinto di sposa rsi, ha chiesto informazioni a un paio di ragazze, anch’esse presumibilmente africane, che li stavano attendendo all’esterno di ‘Stile in Oro’. "Ma quale matrimonio...", si sono tradite le ragazze rispondendole.
A quel punto i due ladri, usciti con gli anelli in saccoccia, sono entrati in un vicino compro-oro, mentre nel frattempo Ban contattava la questura. Una volta usciti, l’agente li ha fermati, chiedendo i documenti ‘costringendoli’ così a attendere l’arrivo della Volante. A quel punto i due ladri sono stati portati in questura dove è stato ricostruito l’accaduto.
"Ringrazio Emanuela Ban, è stata bravissima – conclude Sandri –. Elogio e stima anche per i poliziotti intervenuti, per la serietà e capacità dimostrate, e la disponibilità del procuratore che nel giro di due settimane mi hanno fatto riavere i preziosi assicurando alla giustizia il malvivente. In 44 anni di attività non mi era mai successa una cosa del genere, ma certo non è un episodio simile a scoraggiarmi. Io spero – sorride – di non smettere mai di lavorare. Mi piace molto realizzare le mie creazioni".