MARCO BILANCIONI
Cronaca

Frane e terremoto, poi l’incidente. La super sindaca ferita: "Io resisto"

Tredozio colpita dall’alluvione di maggio e dal sisma di settembre, con 44 famiglie sfollate. Ora Simona Vietina coinvolta in uno schianto sull’A1. "Andavo a comprare le casette per la mia gente".

TREDOZIO (Forlì-Cesena)

Le frane, poi il terremoto, 44 famiglie sfollate, scuole e uffici inagibili. Nel frattempo un lutto choc. E venerdì l’incidente nel quale la sindaca Simona Vietina, la donna che ha sulle spalle la responsabilità della sua Tredozio così duramente colpita, ha rischiato di perdere la vita. L’auto su cui viaggiava è stata tamponata da un camion nei pressi dell’uscita dell’A1 a ‘Terre di Canossa’: insieme a un ex assessore e a una dipendente comunale, avrebbero trattato le ‘casette’ con cui affrontare l’inverno.

"È a loro che penso: 44 famiglie senza una casa. Invece il nostro viaggio è finito in Pronto soccorso. Per fortuna... Se avessimo preso l’utilitaria in dotazione al Comune, saremmo tutti morti". Vietina è l’unica dei tre senza fratture. "Ma mi sento come se mi avessero bastonata. È un momento difficile. Speriamo che sia l’ultimo".

L’emergenza, per questa comunità di 1.100 abitanti sull’Appennino forlivese, al confine con la provincia di Firenze, è iniziata il 2 maggio, con le prime frane. Poi ci sono state quelle del 16, la seconda ondata di maltempo, tanto che il commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo ha visitato Tredozio a fine agosto. Il 16 maggio resterà però impresso per un altro motivo: quella mattina il vicesindaco Lorenzo Bosi, 54 anni, è morto improvvisamente per un infarto. Il sindaco Vietina è stata in parlamento dal 2018 al 2022: in quegli anni, Bosi era diventato un punto di riferimento in paese.

In quella comunità le certezze sono venute meno una ad una: chiuse alcune strade (per le frane); poi le scuole (dovranno essere demolite); il municipio stesso è inagibile, così come le Poste, il supermercato, le chiese. Le lezioni si svolgono sotto le tende e, da domani, dentro il palasport. Anche il vescovo di Faenza ha celebrato le cresime sotto un tendone. La torre civica, simbolo di Tredozio, è oggetto di un delicato intervento di messa in sicurezza: ai suoi piedi si stende la ‘zona rossa’ che divide in due il centro. Epicentro del sisma – magnitudo 4.9 – è stata Marradi, ma è la confinante Tredozio la località più colpita. La Regione ha chiesto lo stato d’emergenza, ancora però non formalizzato. "Cominciamo a sentirci abbandonati", era stato lo sfogo della Vietina appena pochi giorni fa.

Di fronte a tali problemi, anche se nel frattempo è entrato in carica un altro vicesindaco (Michele Bassetti), Simona Vietina non vuole arrendersi: "Da casa sentirò tutti i miei collaboratori. Devo rimanere operativa. Intanto ingegneri e geometri tredoziesi sono venuti a trovarmi: mi hanno dato la disponibilità a lavorare gratis per il terremoto". Tredozio è colpita, ma il suo cuore non si è fermato.