Forlì, 4 ottobre 2024 – Mentre le forti piogge creano ulteriore preoccupazione sull’Appennino romagnolo, arrivano buona notizie dalla struttura del commissario Francesco Paolo Figliuolo, che ha emanato tre nuove ordinanze (numero 33, 34 e 35) relative a ulteriori interventi post-alluvione: ricostruzione, ripristino, riparazione e semplificazione per l’assunzione di personale tecnico o amministrativo. Per la Provincia di Forlì-Cesena, come ente attuatore, sono 23 i progetti citati riguardanti altrettante strade: 20 di questi finanziati con risorse del Pnrr, mentre i restanti 3 con risorse ordinarie nelle disponibilità del commissario.
Nello specifico è stata finanziata la messa in sicurezza di 9 strade provinciali nel Cesenate e di 14 nel Forlivese, per complessivi 65 milioni di euro su circa 276 chilometri di strade. Dalla messa in sicurezza e ricostruzione di queste importanti vie di comunicazione intervallive di tutto l’Appennino forlivese (alcune chiuse, la maggior parte aperte solo a residenti e autorizzati) dipende gran parte del futuro dei territori collinari e montani delle vallate del Bidente, Rabbi, Montone e Tramazzo-Marzeno.
Nel Bidente si interverrà sulla strada numero 48 Meldola-Teodorano, la 102 Giaggiolo-Pian di Spino, la 68 Voltre-Cusercoli-Linaro-Borrello, la 78 San Matteo (stessa zona). Fra Meldola e Bertinoro si trova la provinciale 83 di Polenta che serve tutti i paesi attorno a Fratta Terme. Passando alla valle del Rabbi, sono due le strade provinciali interessate alla ricostruzione: la 126 Predappio-Rocca delle Caminate-Meldola, che collega la bassa e media valle del Rabbi con quella del Bidente, e la numero 47 Predappio-Rocca San Casciano, ora interrotta. Da quest’ultima parte anche la diramazione della Sp 54 di Baccanello (sopra Predappio Alta), che porta a Pieve Salutare-Castrocaro Terme.
Arrivando nella valle del Montone, si trovano da ricostruire la 104 Dovadola-Montecolombo, per scendere nella vallata del Rabbi verso Tontola-Santa Marina; la 21 del Trebbio ovvero la Dovadola-Modigliana, non solo famosa per gli amanti della bicicletta (col monumento al ciclista al passo) e più volte inserita nel Giro d’Italia, ma anche perché resta la più massacrata dalle frane, fin dal 2 maggio 2023, specialmente nel versante di Modigliana; nella Sp del Trebbio s’innesta anche la 81 Trebbio San Savino, che collega una zona del crinale con aziende agricole e attività agrituristiche.
Nella valle del Tramazzo-Marzeno altre strade provinciali da ricostruire grazie agli ultimi provvedimenti di Figliuolo sono: la 129 Modigliana-Rocca San Casciano e la Busca ovvero il collegamento Tredozio-Portico, che porta al vulcano più piccolo d’Italia. Una via franata in più punti anche durante le ultime forti piogge dello scorso settembre. Sempre sul versante di Modigliana si trova anche la numero 66 di Casale, che porta a Borgo Fregnano e Brisighella-Marradi.
Le progettazioni esecutive delle strade dovranno essere consegnate entro il 30 maggio 2025 e le direzioni operative dei cantieri partiranno a giugno 2025. Le manifestazioni di interesse, attraverso una piattaforma chiamata Sater, dovranno pervenire entro il 30 ottobre. Commenta il presidente della provincia, Enzo Lattuca: “Aspettavamo queste risorse per dare risposte ai comuni della collina. Nel frattempo per essere pronti, stiamo portando avanti le progettazioni preliminari e lavorando sulle procedure di gara. Fino al 2026 saremo concentrati nel mettere in sicurezza le strade finanziate dalle ordinanze 33 e 35. È una mole di lavoro importante: per questo stiamo cercando, oltre a personale dipendente aggiuntivo, professionisti esterni per progettare e seguire le opere che partiranno nel 2025. A breve incontrerò i sindaci della provincia per condividere con loro i progetti e i tempi di intervento”.