Forti piogge, torna la paura: "Strade come torrenti, interventi inefficaci"

La denuncia del consigliere regionale leghista Pompignoli: "Va rivista tutta la progettazione infrastrutturale e idraulica dei nostri Comuni".

Forti piogge, torna la paura: "Strade come torrenti, interventi inefficaci"

Forti piogge, torna la paura: "Strade come torrenti, interventi inefficaci"

Le forti piogge che, nelle ultime ore, hanno ingrossato i fiumi del forlivese riaccendono i riflettori sul problema dei quartieri alluvionati, dove gli abitanti hanno trascorso ore di paura. Pronto l’appello del consigliere regionale leghista Massimiliano Pompignoli: "Le strade provinciali di collegamento lungo la valle del Rabbi e nel Bidente sono tornate a trasformarsi in veri e propri torrenti. Nel giro di pochissimo, gli interventi di ripristino e rafforzamento della viabilità che sono stati eseguiti dopo l’alluvione di maggio sono stati spazzati via dalla furia dall’acqua, rivelandosi inutili e soprattutto inefficaci. Questi episodi mettono in evidenza le gravi lacune della programmazione territoriale di Regione e Protezione Civile". Pompignoli prosegue: "È inutile realizzare opere e interventi con lo stesso approccio di un anno fa, con le gli stessi obiettivi e gli stessi strumenti. Tutta la progettazione infrastrutturale e idraulica dei nostri Comuni va rivista, rafforzata e rielaborata alla luce delle numerose criticità emerse con l’alluvione di maggio".

Torna a lanciare il suo appello anche Stefano Valmori, coordinatore del quartiere Romiti: "Domenica, quando gli abitanti dei Romiti hanno saputo dell’allerta arancione, si è seminato il panico. Non è possibile che ad ogni forte pioggia lo stato d’animo sia di paura: questa non è vita. Certo, il trauma che gli abitanti ricevuto il 16 maggio 2023 è indelebile e incide, ma la principale motivazione che ci tiene svegli la notte riguarda il fatto che ad oggi non sappiamo ancora cosa sia stato realmente fatto per la sicurezza del nostro territorio, ma soprattutto non sappiamo cosa è in programma per il futuro". Valmori torna a parlare della necessità di interventi "decisivi e strutturali e della riparazione definitiva della chiusa sul Montone che si ruppe con l’esondazione lo scorso anno".

Ma soprattutto Valmori chiede risposte da Regione e Consorzio di Bonifica: "Noi non possiamo pensare di investire i nostri risparmi per ricostruire case e investire sulle nostre attività commerciali, se non sappiamo di essere al sicuro. Capiamo che le soluzioni non sono immediate e che ci vorranno anche anni per ultimarle, ma vogliamo essere messi a parte dei progetti e delle prospettive per il nostro quartiere. Per ora nessuno ci ha dato alcun tipo di risposta, nonostante i numerosi appelli, ma io non mi stanco di farmi sentire, per il bene del mio quartiere e dei suoi abitanti".

Valmori è deciso: "Basta rimpalli di responsabilità, basta promesse, basta silenzi: vogliamo i fatti e, soprattutto, vogliamo che si instauri quel dialogo che continuiamo a chiedere senza risultato. Al Comune, invece, chiedo di starci accanto facendosi anche da intermediario tra noi abitanti del quartiere e gli enti preposti. Da parte mia, come coordinatore del comitato di quartiere, ribadisco la mia completa disponibilità".