
di Oscar Bandini
Potenziamento del soccorso alpino e attuazione di iniziative rivolte alla prevenzione degli infortuni alpinistici e speleologici, la Regione Emilia Romagna e il Parco nazionale delle Foreste casentinesi monte Falterona e Campigna mettono in campo risorse per facilitare l’azione dei volontari i cui interventi sono decisivi per garantire la sicurezza in Appennino.
Scade il 30 novembre il bando dell’Emilia Romagna per ottenere il rimborso di spese sostenute dai componenti le squadre di soccorso alpino e speleologico organizzate nel Corpo nazionale di Soccorso alpino del Club alpino italiano, relative a prestazioni rese per operazioni di salvataggio, di recupero o di soccorso, in mancanza di altre forme di rimborso o di risarcimento; spese per il trasporto dei componenti le squadre di soccorso alpino e speleologico dal luogo di loro residenza a quello delle operazioni; all’adeguamento o all’ammodernamento della dotazione del materiale alpinistico e speleologico e alla sostituzione dei materiali deteriorati o sinistrati per finire alla voce addestramento, comprensivo delle necessarie e sistematiche esercitazioni delle squadre di soccorso del Corpo nazionale di soccorso del Cai (domande solo pec all’indirizzo: segrgeol@postacert.regione.emilia-romagna.it).
Da parte sua l’ente che gestisce l’area protetta tosco – romagnola ha deliberato un contributo di 3.000 euro rivolto alla squadra del Soccorso alpino Emilia Romagna (stazione Monte Falco) stazione Monte Falco attraverso la firma di una convenzione che stabilisce i servizi che i volontari dovranno garantire. "Effettuare, gestire e coordinare ricerche di dispersi e di persone infortunate o in pericolo su tutto il territorio del Parco – si legge nel documento – secondo le norme ‘Cisa-Ikar’ previste per il soccorso in montagna dotando la propria stazione di materiali, tecnologie e sistemi di comunicazione e protocolli di intervento capaci di risolvere, con ogni tempo e continuamente le necessità afferenti i compiti istituzionali".
Ancora: "Aggiornare il personale e le guide del Parco sulla prevenzione e l’allertamento del Soccorso Alpino; segnalare al personale di vigilanza del Parco possibili violazioni in materia naturalistico ambientale rilevate durante l’espletamento della propria normale attività; supportare il personale del Parco nella verifica annuale (primaverile) dello stato e della pericolosità dei sentieri costituenti la rete escursionistica ufficiale del Parco".