Parla di "sciacallaggio sulla pelle degli alluvionati", Michele Fiumi, candidato al prossimo consiglio regionale con la lista ‘Civici con de Pascale presidente’ riferendosi alle accuse rivolte alla Regione dal centrodestra nelle ultime settimane. "Anziché lanciare accuse alla Regione – prosegue – il governo si preoccupi di fare la sua parte". Fiumi avanza un appello a governo e istituzioni locali affinché "dialoghino e collaborino nell’interesse esclusivo dei cittadini e delle attività economiche colpite dall’alluvione perché, sebbene i grandi progetti strutturali richiedano tempo, gli argini si possono rinforzare subito così come i dragaggi e le pulizie degli alvei". Secondo Fiumi quello della difesa del territorio "non è un tema sul quale si possono fare speculazioni elettorali. La gente ci chiede idee e progetti concreti, non polemiche pretestuose o le solite scaramucce tra destra e sinistra". "L’alluvione oggi – va avanti – è un tema sin troppo politicizzato e la deriva propagandistica, oltre a non pagare sul piano del consenso, non conviene a nessuno. Questo – conclude – non è il momento delle liti e delle ostilità, ma del lavoro sul campo, dell’impegno serio e del senso di responsabilità".
Pronta la replica del consigliere regionale Massimiliano Pompignoli, candidato alle prossime elezioni con Fratelli d’Italia che rilancia le accuse al mittente: "La sinistra ha basato la propria campagna elettorale contro Zattini sull’alluvione, scaricando sul Comune di Forlì tutte le responsabilità. Lo stesso Fiumi è andato a caccia di voti per la sua lista sulla pelle degli alluvionati, strumentalizzando un comitato spontaneo nato sotto i migliori auspici ma ben presto politicizzato. Oggi, con un coraggio che imbarazza tutti, ci dice che la difesa del territorio non è un tema sul quale si possono fare speculazioni elettorali e che la politica ha il dovere di fare le cose e trovare le soluzioni". Pompignoli continua: "Il Pd governa questa Regione da sessant’anni e in tutto questo tempo non ha fatto nulla per prevenire davvero il dissesto idrogeologico. Dopo l’alluvione del maggio 2023, le cose non sono cambiate: la Regione aveva il dovere di rafforzare gli argini, di metterli in sicurezza, ma ha fallito. Questo è insindacabile e Fiumi farebbe bene a chiederlo ai suoi compagni di partito e a chi governa questa Regione, magari proprio durante la manifestazione a Bologna prevista per il17 ottobre. Lo aspetto dalla stessa parte della giustizia, quella degli alluvionati".