Quel giorno d’estate nel 2020 rischiò la vita. Per un incidente stradale durante una gara ciclistica a Vecchiazzano, che lo costrinse in coma farmacologico per alcuni giorni. Ora Stefano Ruta, 54 anni, fratello della conduttice tivù Maria Teresa Ruta, residente a Rimini, rischia il processo per calunnia, così come richiesto dalla procura.
Il giudice per le indagini preliminari, Vinicio Cantarini, ha infatti disposto l’udienza preliminare; la seduta è fissata per il 18 ottobre prossimo in tribunale a Rimini. Stefano Ruta era stato denunciato da un 87enne di Predappio che il 26 agosto del 2020, durante una competizione amatoriale – il gran premio Krifi Caffè, sulle colline di Vecchiazzano – si ritrovò il ciclista davanti all’auto che guidava, all’incrocio tra via Veclezio e via Mangella. Inevitabile l’impatto. Stefano Ruta riportò la frattura di 9 costole, 4 vertebre lombari, 2 vertebre cervicali e si ritrovò con un polmone perforato.
Ruta stesso, uscito dall’ospedale, querelò l’anziano predappiese, per lesioni stradali colpose. In realtà, una volta espletate le indagini da parte della polizia stradale, l’automobilista – tutelato dall’avvocato Max Starni – venne scagionato; la stessa procura di Forlì chiese il non luogo a procedere, e il giudice per le indagini preliminari sigillò l’estraneità al reato dell’87enne. E questo perché Ruta, nel momento dell’incidente, stava dietro l’auto di ’fine corsa’ e avrebbe quindi dovuto rispettare la segnaletica; ossia, doveva dare la precedenza all’anziano. Alla luce dell’esito processuale, l’anziano firmò poi la denuncia per calunnia.
Ma non solo per questo. L’87enne e il suo avvocato sottolineano infatti come Ruta, durante una puntata televisiva di Domenica Live di Barbara D’Urso, continuò ad accusare l’anziano. "Un’esposizione mediatica che ha generato in me profonda umiliazione" riporta l’uomo nella sua querela. Ora la parola passa al giudice, che valuterà se processare o no Stefano Ruta.