Festa per don Giovanni Amati nel 40° del sacerdozio

Tanti parrocchiani hanno reso omaggio venerdì al prete. Oggi si conclude la Triennale,. processione con il vescovo.

Festa per don Giovanni Amati nel 40° del sacerdozio

Il parroco don Giovanni Amati al microfono, con il vice don Rudy Viscarra, suor Mayrann e suor Marci

Nell’ambito della Festa della Triennale, che si concluderà oggi a Dovadola, con la messa alle ore 11 e la processione alle 16 per le vie del paese presieduta dal vescovo Livio Corazza (con l’immagine della Madonna delle Lacrime e l’animazione della Banda di Castrocaro e Terra del Sole), venerdì sera oltre 150 persone delle parrocchie dell’Unità pastorale di Rocca San Casciano (Dovadola, Rocca, Portico, Bocconi e San Benedetto in Alpe) hanno festeggiato negli stand di piazza Berlinguer a Dovadola il 40° di sacerdozio del parroco don Giovanni Amati.

Durante la cena, a nome di tutti i parrocchiani di Dovadola ha preso la parola Carla Nannini, una delle organizzatrici della festa, la quale, dopo aver ripercorso gli ultimi anni della tormentata vita parrocchiale di Dovadola, "col cambio di due parroci in pochi anni", ha tracciato un bilancio positivo della guida della stessa parrocchia, "una piazza non facile", da parte di don Giovanni Amati, con l’aiuto del vice parroco Rudy Viscarra, che recentemente è stato incardinato nella diocesi di Forlì-Bertinoro. Don Giovanni, secondo la Nannini, portavoce dei parrocchiani, è partito "cercando di ascoltare tutti, compresi i rappresentanti delle associazioni presenti sul territorio, ha cercato la massima condivisione, base fondamentale per costruire una comunità cristiana".

Uno dei primi risultati concreti è stato un anno fa l’arrivo a Dovadola delle sorelle suor Maryann e suor Marci della Congregazione dell’Immacolata di Miramare, "che ci accolgono sempre con il sorriso e propensione all’ascolto". Oltre all’impegno per la liturgia e il catechismo per i ragazzi, le due suore sono incaricate dell’accoglienza dei pellegrini sulla tomba della Beata Benedetta Bianchi Porro e della guida ai suoi luoghi nella chiesa della Badia e in paese.

Inoltre, per il secondo anno consecutivo don Giovanni, in collaborazione con il Comune e altre associazioni, ha riaperto il Centro estivo per ragazzi e giovani nei locali dell’ex Circolo Azzurro, con attività serali ludiche, sportive e culturali. "Se vogliamo – ha concluso nel suo intervento Carla Nannini –, ora abbiamo le carte in regola per proseguire insieme il nostro cammino cristiano per fare comunità basata su quattro parole: condividere, accogliere, comprendere e collaborare".

Quinto Cappelli