Alla fine degli anni ‘80 o primi anni ‘90, non ricordo la data esatta, il Comune promosse, coinvolgendo l’ufficio stampa di cui allora facevo parte, una campagna per sollecitare comportamenti corretti in occasione delle nevicate. E allora Mario Vespignani pensò di contattare Ettore Nadiani, artista affermato e con un passato da valente grafico e illustratore (i due erano molto amici e si stimavano a vicenda), per ideare un manifesto (a proposito: quest’anno ricorrono anche i 10 anni dalla morte di Vespignani, poeta, scrittore nonché decano dei giornalisti romagnoli).
Nadiani dopo poco ci portò un bellissimo bozzetto e noi (io e Mario Vespignani) procedemmo con la stampa delle solite 200 copie. Il manifesto ottenne subito un unanime apprezzamento, e di questo ce ne accorgemmo dal crescente numero di richieste da parte di circoli, associazioni, quartieri, ecc., ragione per cui dovemmo provvedere ad una congrua ristampa. Nadiani rifiutò qualsiasi compenso, ritenendo per lui un onore essere stato chiamato da un amico e dal suo Comune per un servizio alla sua città. Anche io, nella mia disordinata raccolta, devo averne tenuta una copia.
Ritornando alla premessa, mi piacerebbe che Nadiani venisse ricordato come merita. Non mi dilungherò sui suoi meriti artistici unanimemente riconosciuti. Altri più competenti lo hanno fatto. So per certo che l’amico Gabriele Zelli ha una lista di personaggi di valore che hanno dato lustro alla nostra città (fra i quali vi sono anche Ettorino e Mario) che meriterebbero un diverso approccio e una più ferrata memoria.
Chissà che il 2025 non sia l’anno buono per ricordare figure che si sono distinte per essere persone perbene (ha ancora senso questa parola?), nonchè per i loro indubbi meriti artistici e letterari.
Ennio Gelosi