REDAZIONE FORLÌ

Economia Unieuro, iniziati i giorni decisivi

Azioni in vendita: i dubbi sui piani francesi. L’altro colosso forlivese, Ferretti, riparte con un altro presidente cinese dopo le tensioni

Nella foto, l’installazione del marchio Unieuro al Puntadiferro, dopo l’acquisizione dell’insegna

Nella foto, l’installazione del marchio Unieuro al Puntadiferro, dopo l’acquisizione dell’insegna

Nel giro di pochi giorni entrambi i colossi forlivesi sono stati sotto gli occhi del mondo economico, non solo in Italia. Le azioni di Unieuro da lunedì sono ufficialmente in vendita: è scattata l’Opa (offerta pubblica d’acquisto) da parte del gruppo francese Fnac Darty, che come i forlivesi si occupa di elettronica al dettaglio e, assumendo il controllo di Unieuro, vuole creare un colosso transnazionale da 10 miliardi di euro annui di fatturato.

In città c’è però comprensibile timore per una storia imprenditoriale nata con MarcoPolo e sviluppatasi con varie sinergie, fino alla più importante: l’acquisizione del gruppo piemontese Unieuro, la nuova denominazione delle insegne in tutta Italia, lo sbarco in Borsa e una strategia di rafforzamento digitale. I francesi hanno l’obiettivo dichiarato di acquisire almeno il 90%, ma sono numerosi gli scenari, a seconda di quanti azionisti aderiranno all’offerta. Che mezzo cda ha definito "non congrua". Se i francesi scaleranno Unieuro, la porteranno fuori dalla Borsa. Se dovessero restare al di sotto del 90%, potrebbero fonderla con un’altra società del loro gruppo. Insomma, sono in ballo trasformazioni profonde che hanno preoccupato i sindacati. E lo stesso cda avrebbe voluto maggiori rassicurazioni: se è vero che Fnac Darty ha promesso continuità su dipendenti, management e sede forlivese, sullo sfondo restano alternative da chiarire. Per i tanti appassionati, è da valutare anche la sponsorizzazione del basket dal 2025 in poi.

L’altra azienda sotto la lente è stata Ferretti, colosso della nautica che riparte senza il suo primo presidente cinese, Tan Xuguang. Al suo posto Jiang Kui: una mossa interpretata come continuità. Anche se per la prima volta il mare in cui hanno navigato gli yacht è parso increspato da tensioni internazionali (la proprietà del gruppo Weichai fa riferimento al governo di Pechino) e questo ha svegliato l’interesse di numerosi possibili acquirenti. I sindacati hanno ricevuto rassicurazioni, del resto i dati del primo semestre sono ottimi. Qualche segnale del futuro? Forse già entro fine anno.

Testi di Marco Bilancioni e Sofia Nardi