Duello in Riviera e tentato omicidio, scarcerati i due ventenni sotto accusa

Ordinanza del gip, scatta l’obbligo di dimora. Difese pronte a depositare memorie e chiedere altre prove

Le indagini sui fatti di Lido di Classe dell’11 agosto scorso sono state eseguite dai carabinieri; feriti un 17enne e un 18enne, forlivesi come i due accusati

Le indagini sui fatti di Lido di Classe dell’11 agosto scorso sono state eseguite dai carabinieri; feriti un 17enne e un 18enne, forlivesi come i due accusati

Forlì, 2 ottobre 2024 – Il gip di Ravenna Corrado Schiaretti ha deciso di scarcerare i due giovani forlivesi di 20 e 21 anni – un pizzaiolo e uno studente-lavoratore, entrambi italiani incensurati di origine albanese – accusati di tentato omicidio in concorso e porto abusivo di arma bianca (un coltello e un tirapugni) in relazione all’accoltellamento di due forlivesi di 17 e 18 anni avvenuto verso le 3.30 della notte tra il 10 e l’11 agosto scorso all’esterno di uno stabilimento balneare di Lido di Classe. Il giudice abbozza anche una motivazione alla sua decisione: “In attesa di chiarire aspetti legati alla vicenda”.

Per i due, difesi dagli avvocati forlivesi Marco Milandri, Veronica Morgagni e Valerio Girani, è scattato l’obbligo di dimora all’interno della provincia di Forlì-Cesena. Le difese si sono riservate la possibilità di depositare memorie per chiedere ulteriori accertamenti probatori.

È possibile che già nel corso del loro interrogatorio di garanzia, i due arrestati abbiamo fornito elementi per una, perlomeno parziale, rivisitazione dell’inquadramento della vicenda. In sintesi i due avevano riferito di essersi solo difesi da un’aggressione patita a loro avviso da 7 o 8 giovani.

In particolare uno dei due a quel punto avrebbe in effetti estratto un coltellino svizzero: ma lo avrebbe fatto solo per difendersi. Per poi gettarlo in un cespuglio prima di scappare (non è stato ritrovato). L’altro arrestato invece ha negato di avere usato un tirapugni, sostenendo, in sintesi, di essersi solo trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato. I fatti, secondo quanto ricostruito dalle indagini dei carabinieri coordinate dal pm Silvia Ziniti, si sarebbero innescati da un presunto apprezzamento non gradito rivolto nel corso di una festa in spiaggia alla fidanzata di uno dei due indagati.