UGO BENTIVOGLI
Cronaca

Dovizioso torna in pista: test MotoGp a Misano 4 mesi dopo l’incidente

Il pilota ha guidato di nuovo la ‘sua’ Yamaha. Ad aprile la caduta con numerose fratture. Necessarie varie operazioni chirurgiche, recuperata una paresi al piede

A sinistra: Dovizioso ieri in pista sull’Adriatico: oggi si ripete. La sua presenza è emblematica del recupero. A destra: così appariva ‘Dovi’ il 10 aprile, dall’ospedale di Firenze. Poi fu operato a Sassuolo

A sinistra: Dovizioso ieri in pista sull’Adriatico: oggi si ripete. La sua presenza è emblematica del recupero. A destra: così appariva ‘Dovi’ il 10 aprile, dall’ospedale di Firenze. Poi fu operato a Sassuolo

Forlì, 21 agosto 2024 – Non aveva mai smesso di andare in moto, anche se ha sempre preferito quelle da cross alle regine della velocità, almeno da quando ha appeso il casco al classico chiodo. Eppure, malgrado il grave incidente che l’aveva costretto a operarsi lo scorso aprile a Sassuolo, Andrea Dovizioso è tornato in pista, nell’amata Misano, come collaudatore niente meno che della Yamaha M1, nei test privati della casa giapponese, l’ultima con la quale il ‘Dovi’ ha corso in MotoGp, la classe regina del mondiale. In pista ieri e anche oggi.

Dunque un Dovizioso pienamente recuperato. Il miglior responso è quello dato dalla stessa Yamaha, che non avrebbe mai sprecato i preziosi test privati con un pilota non del tutto a posto: al posto del collaudatore Cal Crutchlow, infortunato, ha puntato sul forlivese. “Mi dispiace per Cal – ha detto alla vigilia dei test lo stesso Andrea Dovizioso –. Detto questo, sono felice ed emozionato di avere la possibilità di salire nuovamente su una MotoGp e vorrei ringraziare Yamaha per questa opportunità. Spero di poter dare il mio contributo allo sviluppo della moto”.

Ad aprile, in provincia di Arezzo, Dovizioso era finito a terra procurandosi la frattura della clavicola, di due costole, polso, bacino, più altri traumi. Un drammatico incidente che aveva reso necessario l’intervento dell’elicottero per il trasferimento all’ospedale di Firenze, poi a quello di Sassuolo, in provincia di Modena, doveva aveva trovato un luminare anch’egli forlivese, Giuseppe Porcellini. Eppure Andrea – spinto da una passione che gli aveva fatto spuntare un sorriso perfino nelle foto diffuse dall’ospedale – non si è fermato.

Già nei mesi scorsi, infatti, aveva aiutato Yamaha nel suo progetto ‘Blu Cru’ sui giovani e poi aveva già riprovato la Yamaha col numero 4 al Mugello, a luglio, dimostrando di essere all’altezza di tornare su una MotoGp. Ieri la Yamaha non ha diffuso dichiarazioni, ma sono significative quelle affidate ai fans dallo stesso Dovizioso proprio nei giorni del Mugello: “Semplicemente fantastico, sono di nuovo in pista, circondato da appassionati e amici di vecchia data. È davvero favoloso: è incredibile come mi sono sentito sulla moto, come ha reagito il mio corpo dopo l’infortunio. Era strano ma pieno di significati avere il mio camion nel paddock, con tutta la mia attrezzatura da corsa”.

Era fine aprile quando il centauro forlivese aveva aggiornato tutti i suoi fan – ha 1 milione e 400 mila followers solo su Instagram – sulla sua salute: “Mi hanno dovuto operare per mettere a posto l’acromion della clavicola perché non era proprio a postissimo. Le altre fratture sono state marginali: due costole, tre apofisi vertebrali, una piccola crepa in uno sterno. Ho fatto arrabbiare il nervo del ginocchio sinistro con la paresi del piede ma ho già recuperato al 100%. Mi sono rotto il polso sinistro ma per fortuna è una frattura composta e ho una piccola frattura nell’acetabolo del bacino che mi ha fatto usare la carrozzina per due o tre settimane”. E consegnava ai tifosi una frase che acquista ancora più senso oggi: “Quello che ci succede nella vita ci fa capire che cosa si vuole fare, ma in ogni caso c’è sempre del positivo”.