Forlì, 9 agosto 2023 – La parte più difficile del suo lavoro, dice, è far capire ai clienti che gli autotrasportatori non sono facchini, dunque non sono tenuti, da contratto, a sollevare o spostare carichi gravosi: "è uno dei tanti stereotipi maschilisti ancora da sradicare", sorride Iuliana Maria Caliman, titolare, assieme al marito Florin, di una ditta di autotrasporti a Forlì e nominata (unica donna) tra i componenti del Consiglio trasporti di Confartigianato Forlì. "Quando lavoro, esigo lo stesso rispetto che si usa nei confronti di un collega uomo, ma non perdo mai la pazienza. Siamo donne, una delle nostre qualità è la gentilezza. Unita sempre alla fermezza".
Caliman, da quanto tempo si occupa di autotrasporti?
"Mio marito e io siamo in Romagna da più di 10 anni e abbiamo aperto la società nel 2021, in piena pandemia. Siamo in possesso della licenza per il trasporto merci fino a 40 tonnellate: lui guida un autocarro con rimorchio, io un furgone a temperatura controllata, trasporto principalmente alimenti freschi per conto di alberghi, ristoranti e attività commerciali".
Come mai ha scelto questa professione ‘da uomo’?
"Il settore dei trasporti mi ha sempre appassionata: le sfide mi entusiasmano, cerco di dare il massimo in tutto quello che faccio. Prima di cominciare ho seguito diversi corsi di formazione, eppure, quando ho iniziato a muovermi col furgone, ho capito che avevo ancora, letteralmente, tanta strada da fare. In questo lavoro si impara qualcosa ogni giorno".
Lei è madre di due figlie di 16 e 20 anni. Parla mai con loro del suo lavoro?
"È stato proprio quando le ragazze sono cresciute che ho deciso di riprendere in mano la mia vita e i progetti professionali messi nel cassetto anni prima. La più grande è venuta a fare le consegne con me qualche volta, la piccola mi aiuta ogni tanto con le fatture. Ma le lascio libere di scegliere cosa vorranno fare da adulte".
Com’è la sua giornata lavorativa tipo?
"In estate lavoro tutto il giorno, con un’ora di pausa pranzo; in inverno cerco di concentrare le consegne nella mattinata. Mi muovo lungo tutta la Riviera, da Jesolo fino alle Marche".
Muoversi tutti i giorni nel traffico sarà stressante.
"I fattori di stress, in realtà, sono tanti: oltre al traffico, occorre mantenere il livello di attenzione sempre alto, per evitare di sbagliare le consegne o commettere errori nei documenti di trasporto. L’estate è davvero impegnativa: l’anno scorso ero distrutta".
Troppe consegne?
"Troppo caldo. Quando abbiamo avviato l’attività non avevo abbastanza budget per permettermi un furgone nuovo e mi sono dovuta accontentare di uno usato, sprovvisto di aria condizionata. È stata dura. Ora le cose vanno meglio, sono in attesa del nuovo mezzo".
Quali sono i suoi obiettivi per il futuro?
"Vorremmo far crescere l’attività e assumere dei giovani che ci diano una mano".
Proprio il settore degli autotrasporti lamenta il problema della mancanza di manodopera.
"Credo che oggi i giovani non abbiano bisogno solo di un lavoro per ricevere uno stipendio, ma di essere motivati. È importante che credano in sé stessi e guardino con più fiducia al proprio avvenire".