Devastazione nei campi "Azzerate le pesche Mi chiedo se abbia senso coltivare ancora"

Uno dei tanti agricoltori colpiti: Nicola Garavini tra San Tomè e Villafranca

Devastazione nei campi  "Azzerate le pesche  Mi chiedo se abbia senso  coltivare ancora"

Devastazione nei campi "Azzerate le pesche Mi chiedo se abbia senso coltivare ancora"

Ci aveva già pensato il gelo di aprile a decimare il raccolto del suo campo, due ettari e mezzo coltivati a peschi, meli e susini. A completare l’infausta opera, ora, è arrivato il vento della scorsa notte. L’agricoltore Nicola Garavini, associato a Coldiretti di Forlì, sta facendo i conti dei danni subiti mentre cerca di salvare il salvabile. Il campo si trova tra San Tomè e Villafranca: l’alluvione di maggio non lo aveva colpito, mentre l’acqua era arrivata, e anche tanta, circa 1,70 metri, in un altro podere che si trova più a ridosso della città.

"Le raffiche di vento della scorsa notte hanno spezzato i pali che sostenevano le reti anti-grandine – racconta –, hanno strappato e sganciato le protezioni stesse e le ha portate tutte in fondo al campo. Il maltempo ha anche abbattuto una cinquantina di alberi tra peschi, meli e susini". Un danno subìto in poco più di un’ora di raffiche che ammonta almeno a 40-50mila euro. Ed è un conteggio relativo solo agli impianti, non alla frutta. "Questa è la cifra per rifare le reti. Ora devo capire quanti sono i pali che sono stati rotti o abbattuti e poi si penserà a cosa fare".

Oltre ai danni degli alberi abbattuti, l’intero frutteto è stato danneggiato. "Io avevo già perso circa l’80% delle pesche e delle susine con il gelo di aprile – spiega –, mentre le mele si erano salvate. Molte ora sono cadute, stimo di aver perso almeno il 30% del raccolto se non di più. Oltre, naturalmente, ad aver azzerato completamente pesche e susine". Danni che si sommano a danni e che fanno di questa stagione una delle peggiori degli ultimi anni (anche se, purtroppo, Garavini si trova a fare queste considerazioni in compagnia di molti altri colleghi).

"Quattro anni fa l’allagamento di Villafranca mi fece perdere completamente un campo di kiwi, ci sono voluti tre anni per ripristinarlo. Nel 2020 e 2021 il gelo ha rovinato il raccolto della frutta. Solo il 2022, lo scorso anno, si è salvato. A volte ci si chiede se ne valga ancora la pena provare a fare impresa in agricoltura. Quest’anno abbiamo, in pratica, perso tutto. In questi casi servirebbero rimborsi da parte delle istituzioni, ma non sempre arrivano e sono sempre sottodimesionati rispetto al danno reale. Le conseguenze di questo clima alterato si stanno facendo sentire con una frequenza allarmante, tanto da farmi ragionare se continuare o meno".

L’agricoltura è stata duramente colpita non solo dall’alluvione, ma anche dalla grandine in alcune zone del Forlivese, mentre in primavera erano arrivate anche le gelate tardive a decimare i futuri raccolti.

Matteo Bondi