Daniele Severi andrà a processo per omicidio con l’accusa di avere tagliato la testa al fratello Franco. Ieri mattina nell’udienza preliminare il 64enne neo imputato meldolese autista in pensione del 118 non ha voluto nemmeno parlare. Il giudice lo aveva sollecitato. Daniele ha risposto no. Aveva forse già percepito l’esito della seduta. Che è arrivato poco dopo. Con l’ordinanza del gup Massimo De Paoli. Il processo in Corte d’Assise a Forlì scatterà il 21 settembre.
Undici mesi e 7 giorni dopo il ritrovamento del cadavere decapitato del 53enne contadino boscaiolo Franco Severi arriva una linea di demarcazione giudiziaria. Col primo giudice dei procedimenti penali che dispensa una sua valutazione sul mistero di Ca’ Seggio di Civitella. È lì che è stato trovato Franco la sera del 22 giugno 2022. Lì a metà d’un dirupo dell’isolatissimo casolare di famiglia – che dopo la morte dei genitori era gestito solo da Franco – si trovava quel corpo senza testa.
Il pm Federica Messina ha spiegato ieri in udienza perché Daniele dev’essere processato per omicidio: "Le nostre prove incontrovertibili. Abbiamo trovato una macchia di sangue di Franco sulle scarpe di Daniele. Il Dna non mente. E poi abbiamo i guanti". Il pm si riferisce a un paio di guanti di Franco rinvenuti nel vano motore della Panda di Daniele. "Una prova assoluta. Quei guanti sono di Franco. Cosa ci facevano allora nella macchina di Daniele? Li ha lasciati lì l’imputato. Lui ha ucciso il fratello". La pm parla poi di un video girato col telefonino da una sorella dei due contendenti. Un registrato che trasla la tragica morte di Franco – la cui testa non è mai stata trovata – nel contesto acrimonioso della famiglia Severi. Un intreccio punteggiato da liti violentissime. Da una parte Daniele. Dall’altra Franco e gli altri suoi cinque fratelli. Faida sostanziata da un solo proposito: i soldi. Anzi: il capitale. La casa. I terreni. L’eredità di padre e madre: tutto questo per l’accusa è il movente dell’omicidio.
Il video? Si vede Franco che rivolto a Daniele in dialetto dice: "Sì sì me l’hai già detto che mi taglia la testa...". La pm Messina pigia con decisione il tasto di fronte al giudice: "Un video che purtroppo anticipa la realtà...". E poco dopo la magistrata tira le somme: "Per tutto questo chiedo il processo per Daniele Severi". Richiesta addizionata dalla versione dell’avvocato di parte civile Max Starni. Assieme al collega Massimo Mambelli il legale difende i fratelli Severi che stanno tutti dalla parte della vittima. Anche per loro non ci sono dubbi: "Daniele ha ucciso Franco". "Siamo soddisfatti di questo esito" è la dichiarazione di Starni dopo l’ordinanza del giudice.
"Adesso comincia la lotta. E noi daremo battaglia fino alla fine": è la recisa affermazione di difesa reiterata senza esclusione di colpi di Massimiliano Pompignoli e Maria Antonietta Corsetti. Gli avvocati di Daniele ieri all’inizio della seduta incassano sia il rigetto delle loro istanze – prima fra tutte quella di rifare le indagini – sia l’ordinanza della Corte di Bologna che nega la richiesta di ricusazione del giudice De Paoli. Poi partono nella loro arringa. "I guanti? Non sono nemmeno un indizio: non sono mai stati maneggiati da Daniele. Erano nella sua auto? Non è dirimente. La macchia di sangue? È vecchia forse di mesi se non di anni. Per non parlare del presunto luogo del delitto che è del tutto privo di sangue. E l’ora del delitto? La procura non l’ha mai certificata. Altro che prove. Qusti non sono nemmeno indizi".
Maurizio Burnacci