REDAZIONE FORLÌ

Dal Parkinson alla poesia con Giammarchi figlio

L’erede del noto partigiano ha intrattenuto gli anziani ospiti della casa di riposo. San Vincenzo de’ Paoli di Santa Sofia con i suoi versi editi dal Tipografico. .

Autorità e volontari di Sophia in libris all’iniziativa con Pier Paolo Giammarchi

Autorità e volontari di Sophia in libris all’iniziativa con Pier Paolo Giammarchi

Quando la poesia trasforma il dolore in versi e cura l’anima. Succede alla Residenza per anziani San Vincenzo de’ Paoli di Santa Sofia dove, nel corso di una breve ma significativa cerimonia, è stata presentata la raccolta di poesie di Pier Paolo Giammarchi ‘E’ presto per dirsi addio’ edita dallo Stabilimento Tipografico dei Comuni. Una iniziativa che ha visto l’incontro e la collaborazione dei dipendenti e del direttore Nicola Allegri, i volontari di Sophia in libris, il sindaco di Galeata Francesca Pondini nella sua veste di presidente del cda, della sindaca Ilaria Marianini, delle assessore Isabel Guidi, Chiara Bellini e della consigliera Anna Sassi.

Alla presenza di tutti gli anziani ospiti della struttura di via Unità d’Italia i due sindaci hanno ringraziato e fatto i complimenti all’autore, chi lo ha supportato e i rappresentanti del Tipografico (Chiara e Paola) che ha stampato gratuitamente l’opuscolo. L’autore è il figlio di Sergio Giammarchi, volto noto dell’antifascismo romagnolo in quanto militò nella Brigata Corbari e, come il padre, ne ha proseguito l’attività facendo l’arrotino in piazza Cavour (o delle Erbe) a Forlì. Poi il Parkinson lo ha colpito progressivamente, ma è ancora lucido e la sua voglia di scrivere e raccontare ne è la dimostrazione, insieme alla sua profonda carica emotiva. "La trasformazione della malattia in poesia inizia con l’atto di dare voce alle emozioni – ha detto la presidente di Sophia in libris, Elvira Bandini – Quando le parole vengono scelte con cura e intenzione, possono catturare l’essenza del vissuto personale, rendendo tangibili i sentimenti che altrimenti rimarrebbero inespressi. Ringrazio perciò i volontari Milena Tedaldi, Licia Magnani, Orfeo Amadori che ogni sabato rallegrano gli anziani ospiti con le letture e le note della fisarmonica di Celso Mambelli".

Infine Milena Tedaldi, curatrice della raccolta, commenta. "Paolo ci ha mostrato alcune sue poesie e prose, scritte con grafia incerta per il Parkinson, ma pregevoli sia sotto il profilo stilistico che per il loro contenuto così vero: un intenso viaggio dentro il suo cuore e le varie fasi della sua vita, fino a giungere ‘all’ultima casa’, come lui la chiama. Poiché aveva bisogno di trascriverle al computer, sperando di poterle un giorno fotocopiare e regalare ai suoi affetti, abbiamo cominciato il nostro viaggio insieme, una mattina alla settimana, lui a dettare, io a scrivere, entrambi a bisticciare per qualche formattazione del testo. È un’esperienza di condivisione e rispetto che ha insegnato più a me che a lui".

Oscar Bandini