REDAZIONE FORLÌ

Croce Verde, inviati in Libano 28 letti destinati all’ospedale di Tiro

Il sodalizio di Meldola-Predappio ha raccolto e spedito il materiale donato da Ospedali Privati Forlì per aiutare la popolazione colpita.

I letti andranno all’ospedale di Tiro a sud di Beirut, in Libano

I letti andranno all’ospedale di Tiro a sud di Beirut, in Libano

La Croce Verde di Meldola-Predappio, formata da una ventina di soci volontari, ha raccolto e spedito 28 letti completi di tutto il necessario in Libano. Racconta il presidente Ferdinando Avenali: "I letti andranno all’ospedale di Tiro a sud di Beirut, tramite l’Esercito Italiano Unifil. Questi letti ci sono stati donati da Ospedali Privati Forlivesi". La collaborazione di Forlì con il Libano, che attraversa un difficile periodo politico e sociale, non è nuova. Infatti da alcuni anni opera il progetto coordinato dal Comune ‘Forlì per il Libano’, che, attraverso varie istituzioni, aziende e privati, opera per aiutare la popolazione attraverso donazioni in denaro, materiali di prima necessità e una rete di collaborazioni e scambi culturali. Così anche l’iniziativa della Croce Verde e degli Ospedali Privati Forlivesi s’inserisce in questo contesto di solidarietà. Aggiunge Avenali: "Si tratta di 28 letti idraulici spediti con la mediazione di Roberto Faccani di Lugo, capo dipartimento coordinazione civile e militare, che è stato anche il riferimento per altre operazioni simili".

La Croce Verde aveva iniziato con le operazioni di solidarietà negli anni ’90, in occasione della guerra in Serbia e Kosovo. "Ma con le crisi internazionali degli ultimi anni – spiega Avenali – anche le nostre operazioni umanitarie si sono complicate". La penultima operazione era stata organizzata due anni fa in Ucraina, allo scoppio della guerra con la Russia, quando furono inviati con due tir 200 letti completi all’Associazione don Orione, che opera ai confini con la Romania, dove gli sfollati dormivano per terra". L’opera benefica della Croce Verde di Meldola-Predappio continua, "perché – conclude il presidente Avenali – le situazioni di crisi umanitarie, purtroppo, crescono sempre più invece di diminuire".

Quinto Cappelli