Forlì, 28 luglio 2024 – Nuvole nere si sono addensate sul futuro del comitato della Croce Rossa di Forlì. Le improvvise quanto inattese dimissioni dell’intero consiglio direttivo, eletto a inizio giugno, ha fatto scattare l’immediato commissariamento. Venerdì sera si è tenuta una riunione coi dipendenti. Mentre gli associati in servizio al 118, ormai privi di una sede, hanno trovato alloggio provvisorio nella sede dei Vigili del Fuoco di viale Roma.
A scatenare il caos sarebbero state questioni di carattere economico, legate in primis all’incapacità dell’associazione umanitaria di far fronte ai costi dei lavori di ristrutturazione della sede di viale Roma. Un intervento che col passare del tempo si sarebbe rivelato troppo oneroso (negli ultimi anni c’è stato un incremento dei costi in edilizia, per i bonus e i rincari delle materie prime a seguito della guerra in Ucraina). Alcuni contributi su cui si faceva conto sono stati ‘dirottati’ agli alluvionati, peraltro "giustamente", come ha sottolineato Giuliana Biondi, neo e già ex presidente, la prima donna al timone negli oltre 130 anni di storia del comitato forlivese.
Il cantiere , aperto durante il mandato del precedente consiglio direttivo, è ora bloccato. E come se non bastasse, nei giorni scorsi l’associazione ha subito anche lo sfratto dalla sede provvisoria di via Mellini, a pochi metri da quella in ristrutturazione. Immobile di proprietà della Taras, la stessa cooperativa che recentemente ha intimato il trasloco dei migranti e dei profughi ospitati nelle due strutture di via Lughese e via Fontanelle (l’hotel Paradise Airport), centri di accoglienza straordinaria gestiti dalla Cri sulla base di una convenzione stipulata con la Prefettura. La Cri si disse "stupita" per la polemica. Stavolta invece, con una nota, spiega che "non verranno rilasciate dichiarazioni in merito alle motivazioni che hanno portato alla dimissione del consiglio direttivo".
Anche lo ‘sfratto’ di via Mellini sarebbe legato alla mancata corresponsione del canone di locazione. A quel punto, come detto, gli operatori del 118 hanno trovato asilo nel vicino comando provinciale dei vigili del fuoco, in viale Roma.
Nella giornata di venerdì l’avvocato dell’associazione, Emanuela Buccheri, ha incontrato i 29 dipendenti rassicurandoli sul futuro. Fino a oggi gli stipendi sono stati corrisposti regolarmente ma ora è palpabile il timore per un futuro che non si prospetta roseo. Secondo le indiscrezioni, appena pochi giorni prima delle elezioni del nuovo direttivo, a volontari e dipendenti era stata comunicata la solidità della situazione patrimoniale. Lo scenario rivelatosi drammaticamente nelle ultime settimane è stato dunque un duro colpo.
Ora la palla passa al commissario Massimo Cavallone. Ravennate di 58 anni, una laurea in giurisprudenza con specializzazione in diritto amministrativo e diritto militare, Cavallone ha rivestito numerosi incarichi in Croce Rossa: già responsabile della mobilitazione del personale militare e capo ufficio segreteria per la provincia di Ravenna, è stato commissario del Comitato di Ravenna e di Cervia; e ancora, segretario regionale e nuovo comandante del corpo militare della Cri in Emilia Romagna. Nel giugno scorso è stato nominato cavaliere della Repubblica. La Croce Rossa lo definisce "socio di lunga data con comprovate capacità ed esperienze", col comito di "supportare il Comitato di Forlì nella risoluzione delle problematiche incontrate. Il Comitato Regionale si impegna a fornire tutto il supporto necessario per garantire la prosecuzione delle attività a favore dei cittadini".