VALENTINA PAIANO
Cronaca

Cristina Tassinari: "Ho denunciato il mio ex. Ruolo non solo politico"

La giornalista e consigliera Fdi è stata eletta presidente della Commissione pari opportunità: "Sensibile al tema anche per il mio vissuto personale".

Cristina Tassinari, giornalista e consigliera comunale di Fratelli d’Italia, nel suo discorso di ringraziamento per la nomina, ha raccontato di aver subìto per anni violenze fisiche per mano del suo ex

Cristina Tassinari, giornalista e consigliera comunale di Fratelli d’Italia, nel suo discorso di ringraziamento per la nomina, ha raccontato di aver subìto per anni violenze fisiche per mano del suo ex

Forlì, 25 novembre 2024 – Cristina Tassinari, giornalista e consigliera comunale di Fratelli d’Italia, è stata recentemente eletta presidente della Commissione pari opportunità, ottenendo anche una ‘benevola astensione’ da parte dell’opposizione. Nel suo discorso di ringraziamento per la nomina, ha raccontato di aver subìto per anni violenze fisiche per mano del suo ex compagno e molestie sul posto di lavoro.

Tassinari, cosa l’ha spinta a raccontare la sua storia?

"Volevo far capire che il mio ruolo di presidente della Commissione per le Pari Opportunità non si basa solo su un incarico politico, ma anche su una profonda sensibilità maturata attraverso il mio trascorso personale. Anche l’opposizione può contare su qualcuno che ha vissuto sulla sua pelle la violenza di genere. Purtroppo, erano gli anni ’90 e non c’erano le tutele di oggi. Ho deciso di raccontare la mia storia perché credo possa essere d’aiuto a chi, in questo momento, fatica a trovare il coraggio di denunciare".

Cosa fece allora per fermare i maltrattamenti?

"Mi recai in questura due volte, ma al di là della denuncia non c’era altro che si potesse fare. La mia famiglia mi scortava ogni volta che uscivo di casa per proteggermi dalle sue incursioni. All’epoca non esistevano leggi specifiche, né strumenti come i braccialetti elettronici con Gps per segnalare la presenza dello stalker. Tutto parte dal senso di possesso: smetti di essere una persona e diventi un oggetto nelle mani di un uomo. Devi fare ciò che vuole lui, altrimenti rischi di essere uccisa. Sono riuscita a liberarmi solo perché ha trovato un’altra donna su cui riversare le sue attenzioni. Non sono mai riuscita ad avvertirla perché lui le aveva fatto il lavaggio del cervello. Lei era intimorita da me, probabilmente a causa delle bugie che le aveva raccontato".

Ritiene che oggi le donne abbiano strumenti migliori per uscire da situazioni di violenza rispetto gli anni ‘90?

"Oggi esistono alcuni strumenti di tutela e monitoraggio, ma il percorso è ancora lungo. È necessario prestare maggiore attenzione, perché troppe situazioni continuano a sfuggire ai controlli. Servono cambiamenti significativi a livello legislativo, un maggiore supporto psicologico per le vittime e, soprattutto, una trasformazione culturale. La formazione affettiva, iniziando fin dall’infanzia, è il fondamento indispensabile per avviare un cambiamento profondo e duraturo".

In qualità di presidente della Commissione pari opportunità ha già pensato alle azioni concrete da intraprendere per affrontare il tema della violenza di genere?

"Tra pochi giorni ho appuntamento con l’assessora Andrea Cintorino per definire le prossime attività della Commissione e definire le questioni più urgenti. Ho già qualche idea ma voglio prima condividerla con l’Amministrazione".

Quale messaggio vorrebbe trasmettere alle donne per aiutarle a proteggersi?

"Non dare mai nulla per scontato e non ignorare i primi segnali, anche quelli che possono sembrare insignificanti, perché tutto inizia dalle piccole cose. È fondamentale imparare ad amarsi di più, perché spesso si tollerano certe situazioni dolorose proprio a causa di una scarsa stima di sé. Il mio consiglio è di chiedere aiuto immediatamente, perché più passa il tempo, più diventa difficile uscirne. Nessuna può farcela da sola".