
Crea un partito con l’AI: "Provocazione? Non solo"
Cosa succederebbe se si potesse creare a tavolino il partito politico perfetto? Se lo è chiesto Massimo Missiroli, ma non si è limitato alla teoria: infatti l’impiegato forlivese noto per i suoi libri pop-up (nel 2021 ha vinto il premio speciale della giuria al Premio Andersen per la sua rielaborazione dell’Inferno di Dante: uno dei maggiori riconoscimenti del settore), un partito l’ha fondato davvero. Si chiama ‘Italia vai avanti’, ha un logo, un inno, il testo dei comizi, le interviste dei candidati e degli slogan accattivanti.
L’unico problema? Non esiste. A crearlo, infatti, è stato lo stesso Missiroli per mezzo dell’Intelligenza Artificiale (forse non è un caso che il simbolo rechi il logo ‘IA’ su campo tricolore). "Da un paio d’anni – racconta Missiroli – mi sono interessato al campo dell’AI e ho cominciato a studiarla in tutti i suoi aspetti, dai punti di forza alle debolezze". Ed ecco il risultato: "Io scrivo libri e ho cominciato a farmi correggere le bozze, poi ho esplorato sempre di più le sue potenzialità e sono arrivato a produrre 28 libri in meno di 4 mesi. Uno di questi è un Laudate Deum che ho inviato al Papa. La cosa assurda? Dalla biblioteca vaticana mi hanno risposto affermando che meritava di finire su quegli scaffali prestigiosi".
Del resto è di queste ore la notizia che Rie Kudan. la vincitrice dell’edizione di quest’anno del Premio Akutagawa – il principale premio letterario giapponese – ha ammesso di aver scritto il suo romanzo con l’aiuto di ChatGPT. "Non è una cosa che deve spaventarci – precisa Missiroli –, infatti l’Intelligenza Artificiale, per sua stessa ammissione, è priva di creatività: contiene solo un enorme database pieno di informazioni che è in grado di leggere ed elaborare a velocità impossibili per gli umani. Può essere un ausilio, ma non un sostituto".
Ma come è avvenuto il passaggio dai libri alla politica? "Ho pensato che disporre di un archivio immenso su tutta la storia della politica italiana dal dopoguerra agli anni Novanta rappresentasse una grande opportunità – le parole di Missiroli –. Immaginiamo le potenzialità di poter consultare a rapidità record migliaia di loghi, migliaia di tribune elettorali e migliaia di confronti con la stampa prendendo in esame il gradimento di ciascuno di loro… Davvero si può arrivare a creare il ’partito ideale’, capace di attirare larghissimi consensi. Così ho proceduto passo a passo, anche raccogliendo in un manuale questa esperienza incredibile".
Il partito ha preso forma e presto disporrà di un suo sito internet: "Ho contattato gli uffici americani di ChatGPT e mi hanno detto che è la prima volta che un partito viene creato tramite l’intelligenza artificiale senza che ne venga fatto mistero, anche se sono certo che in politica se ne faccia già ampio uso. Quindi posso dire di essere un pioniere".
Ora non resta che capire quale sarà il futuro del partito virtuale: "Metterò a disposizione questa esperienza a delle liste civiche che abbiano intenzione di candidarsi, affinché ne possano far tesoro. In realtà possiamo dire che il mio esperimento sia una provocazione, ma non certo un gioco, infatti vorrei che fosse una miccia capace di accendere un discorso molto serio. Pensiamoci: se un programma accessibile a tutti per pochi centesimi è in grado di simulare con precisione le qualità di un candidato politico, quale livello di autenticità, competenza e integrità dovremmo chiedere ai veri candidati che chiedono il nostro voto?".