REDAZIONE FORLÌ

Costituito e attivo il nucleo provinciale della Fondazione Gimbe

Si tratta di uno dei ‘nuclei provinciali di coordinamento’ che vengono aperti in tutta Italia: da qualche settimana, la Fondazione...

Si tratta di uno dei ‘nuclei provinciali di coordinamento’ che vengono aperti in tutta Italia: da qualche settimana, la Fondazione...

Si tratta di uno dei ‘nuclei provinciali di coordinamento’ che vengono aperti in tutta Italia: da qualche settimana, la Fondazione...

Si tratta di uno dei ‘nuclei provinciali di coordinamento’ che vengono aperti in tutta Italia: da qualche settimana, la Fondazione Gimbe è approdata a Forlì: "Per ora, ci appoggiamo presso un gruppo consiliare di opposizione – spiega Marco Dori (nella foto), economista, che ne è il responsabile –, ma contiamo tra non molto di avere una vera sede". Gli altri componenti del nucleo sono: Francesco Allegrini, ex infettivologo ospedaliero; Eros Brunelli, consigliere comunale; Luca D’Angelo, medico, specializzando in medicina d’urgenza; Riccardo Visani, ex medico di base.

La Fondazione, come si legge sul suo sito, "ha lo scopo di favorire la diffusione e l’applicazione delle migliori evidenze scientifiche con attività indipendenti di ricerca, al fine di migliorare la salute delle persone e di contribuire alla sostenibilità di un servizio sanitario pubblico, equo e universalistico". In questa ottica, la creazione di queste strutture locali, che sono state aperte in quasi tutte le Regioni, dalla Sicilia al Veneto, ha un duplice scopo: da una parte sensibilizzare gli operatori sanitari, soprattutto medici e infermieri, ad attivarsi per realizzare e ottenere una diversa e più razionale organizzazione del lavoro e per una maggiore efficienza dei servizi erogati dalle strutture sanitarie; dall’altra, informare i cittadini riguardo ai propri diritti.

"In relazione, ad esempio, al grave problema delle liste di attesa – spiega Dori –, il paziente spesso non sa che parlare di ‘agenda chiusa’ è vietato. Nel momento in cui si prenota una visita specialistica, questa, obbligatoriamente, deve essere erogata entro 60 giorni e, se non è possibile, la struttura deve garantire la prestazione, gratuitamente, in regime di intramoenia". E non mancano le inefficienze: "Per esperienza personale, so che il reparto di neurologia dell’Ospedale di Faenza, non è attrezzato per comunicare i referti medici attraverso il fascicolo sanitario elettronico e questo è molto grave".

Due, per ora, le attività in calendario: i primi di maggio sarà organizzato un banchetto informativo in piazza Saffi; il 12 giugno ci sarà un convegno dal titolo ‘La sanità pubblica nel terzo millennio: cosa non va cosa aspettarci’, con l’intervento di Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione; invitato, tra gli altri, il sindaco Gian Luca Zattini. Inoltre nel prossimo anno scolastico partirà il progetto ‘La salute tiene banco’, per l’alfabetizzazione sanitaria presso gli studenti.

Paola Mauti