Consiglio senza spiragli. Zattini e soci in silenzio. Minoranze all’attacco:: "Brutto spettacolo"

Il passo falso della prima uscita della giunta mostra una maggioranza spaccata. Il Popolo dalla Famiglia: "Troviamo una soluzione unitaria".

Consiglio senza spiragli. Zattini e soci in silenzio. Minoranze all’attacco:: "Brutto spettacolo"

Consiglio senza spiragli. Zattini e soci in silenzio. Minoranze all’attacco:: "Brutto spettacolo"

Il nulla di fatto di martedì, quando la prima votazione del presidente del consiglio comunale è risultata inefficace ai fini dell’elezione, ha suscitato diverse reazioni: da una parte c’è chi fa appello alla maggioranza a trovare un accordo su un unico nome (se la maggior parte dei gruppi ha indicato Loris Ceredi, la Lega ha espresso Marco Catalano), dall’altra c’è chi giudica questa partenza come un primo passo falso da parte di chi governa. "Invito la maggioranza a trovare una soluzione unitaria, capace di rendere partecipe della scelta tutte le sue componenti, per dare un segnale di forte unità – interviene il coordinatore nazionale del Popolo della Famiglia, Mirko De Carli – . Non si deve in nessun modo come maggioranza alimentare i tentativi della minoranza di vanificare il nostro lavoro per il bene della città e di creare crepe tra i cittadini, che ampiamente hanno dato fiducia alla coalizione, e chi governa la città".

Critico Federico Morgagni del Pd, a nome di tutti i gruppo di opposizione: "Per giorni abbiamo letto sui giornali annunci roboanti sulla compatta volontà della maggioranza, garantita dalla parola dello stesso sindaco Zattini che lo aveva perfino definito il proprio ‘figlioccio politico’, di presentare come candidato unitario per questo incarico il consigliere Daniele Mezzacapo, addirittura assente alla seduta. Giunti in Consiglio, però, la maggioranza ha smentito il sindaco, comunicando due diversi nominativi. Per tale ragione abbiamo unitariamente espresso un nostro nominativo, il consigliere Bucci". Morgagni fa poi un riassunto dell’esito del voto di martedì: "Mentre il consigliere Bucci ha ricevuto 11 voti, pari a tutti i consiglieri di opposizione con la sua sola astensione, la maggioranza si è divisa tra Ceredi, Catalano e astenuti. Da notare che Ceredi, candidato per il quale alla fine si era pronunciato lo stesso sindaco, non è riuscito a ottenere neanche la metà dei voti dei consiglieri presenti". Un "brutto spettacolo", secondo Morgagni, infatti "l’elezione è finita nel caos, ostaggio dei litigi di una maggioranza confusa e frammentata". La nota si conclude: "Riaffermiamo la nostra disponibilità ad un confronto serio e costruttivo e respingiamo al mittente sono i toni intimidatori di alcuni esponenti della maggioranza, giunti a negare il diritto dell’opposizione a esercitare le funzioni di garanzia e controllo che le sono proprie in ogni assemblea elettiva del mondo".

La federazione del Partito Comunista parla di una maggioranza che ha "mostrato ai forlivesi la pochezza del collante che sostiene il misero Zattini", e prosegue sostenendo che "i convenuti al palazzetto hanno potuto registrare la pericolosissima impreparazione di alcuni elementi del consiglio: personaggetti che invitano ‘a non farsi le pippe’, altri che candidano un nome per poi astenersi al momento di votarlo. Insomma una farsa che prelude ad un dramma". "Ieri – si conclude la nota – è stata scritta una delle pagine più vergognose della storia di Forlì".