Ieri i sindacati hanno ottenuto un incontro, convocato dalla Provincia, sull’aeroporto di Forlì. Era presente anche il Comune, rappresentato dall’assessora con la delega a Progetto Forlì Aerospazio, Paola Casara, mentre erano assenti rappresentanti della società di gestione F.A. In serata, una nota firmata direttamente dal presidente Giuseppe Silvestrini ha precisato che "la società non è mai stata formalmente invitata ma solo informata con la dicitura ‘per conoscenza’. Ogni tentativo di strumentalizzare tale aspetto è pertanto da condannare in modo netto e chiaro".
I sindacati confederali erano presenti congiuntamente alle categorie Filt Cgil, Fit Cisl e UilTrasporti. Nell’incontro le sigle sindacali hanno espresso preoccupazione per il calo dei voli che sta mettendo a dura prova la tenuta dello scalo aeroportuale forlivese, come era emerso dall’incontro che gli stessi sindacati avevano avuto con il gestore. In quell’occasione, la Uil aveva fatto trapelare i numeri portati al tavolo: il 2024 dovrebbe chiudersi con 130mila passeggeri a fronte di 220mila previsti dal piano industriale di inizio anno.
Il nodo è sempre lo stesso: che si definisca al più presto il confronto tra gestore e Istituzioni locali in merito alla prossima stagione estiva 2025, collaborando su aspetti che riguardino l’integrazione intermodale e logistica tra lo scalo e il territorio. In altre parole: "Chiedere alle istituzioni, a partire da Comune e Provincia, di avviare un confronto con la Regione Emilia Romagna per la definizione di un piano aeroportuale regionale – dicono i sindacati in una nota congiunta –, quale unico strumento che possa dare una prospettiva certa allo scalo forlivese e di conseguenza mantenere e aumentare i livelli occupazionali". Questa pista è stata indicata dallo stesso neo-governatore Michele de Pascale nella sua prima uscita forlivese, qualche settimana fa. Ed è stata sollecitata più volte anche da F.A.
Comune e Provincia si sono presi l’impegno di avviare un confronto con F.A. e con la Regione stessa. "Nella consapevolezza che l’aeroporto di Forlì potrebbe avere un ruolo importante nel sistema aeroportuale regionale – riflettono i sindacati –, vogliamo essere parte attiva in questo percorso a garanzia dei lavoratori e delle lavoratrici, e anche di ciò che può determinare in prospettiva lo sviluppo dell’aeroporto per il territorio".
Per quanto riguarda i lavoratori, si analizza che "nonostante l’aumento delle stabilizzazioni a tempo indeterminato, persiste la presenza di part time e di personale a tempo determinato, condizione che doveva caratterizzare la fase di start up di Forlì Airport, e che in realtà si sta rendendo strutturale".
Nessuno ha fatto riferimento all’ipotesi, riportata dal Carlino nelle scorse settimane, che vada a buon fine l’interesse di un fondo di investimento, che potrebbe rilevare le quote di maggioranza di F.A, rilevando così la gestione dello scalo. Su questo, le bocche continuano a restare cucite.
Matteo Bondi