È stato condannato a tre anni e mezzo, con patteggiamento in rito abbreviato, Mario Guerrini, pensionato 77enne forlivese conosciuto dai suoi (ex) adepti come il ’santone di via Bacilina’, a due passi dal Ponte di Schiavonia, dove nella sua ’casa votiva’ per anni ha ricevuto i suoi ’pazienti-seguaci’, che lui ha continuato a definitre "fratelli del gruppo di preghiera": "Io non faccio sedute mediche, ma pranoterapeutiche. Poi la domenica ci ritroviamo per incontri spirituali" disse in un’intervista al Carlino nel 2018.
Guerrini, difeso dall’avvocato bolognese Vens Mulosi (pm Lucia Spirito), è ora tornato tornato ad abitare nell’ex ’santuario’, abitazione dissequestrata dal stesso giudice (Maurizio Lubrano) che ha firmato la sentenza; per il rito alternativo utilizzato, è stato applicato lo sconto di un terzo della pena prevista per il cumulo di reati di cui doveva rispondere l’imputato (al momento esente da restrizioni penali della libertà): esercizio abusivo della professione e truffa.
Nel dicembre 2019 il tribunale ecclesiastico della diocesi di Forlì-Bertinoro emana ’l’ammonizione canonica’ contro Guerrini, che si autodefinisce "in possesso di un dono" nonché fondatore di un gruppo di preghiera battezzato "Immacolata Concezione". Nello scorso marzo invece è il tribunale di Forlì – dopo l’indagine penale innescata dalla denuncia di un ex ’devoto’ – a decretare il sequestro della casa di via Bacilina, teatro – per l’accusa – "di reiterati riti esoterici". L’indagine s’è via via arricchita di testimonianze e riscontri, tra cui intercettazioni telefoniche e ambientali, attivate dalla polizia di corso Garibaldi, e dalle quali sono scaturiti anche successivi video, ritenuti "altamente probanti" dagli inquirenti.
Secondo la ricostruzione degli stessi detective, Guerrini avrebbe trattato i suoi ’fedeli’ al pari di ’sudditi’ o ’pazienti’, elargendo a loro presunte "terapie mediche". Guerrini aveva precisato nella sua intervista di dare "benedizioni agli appartenenti del gruppo di preghiera". Ma la stessa diocesi l’aveva esautorato dalla sua funzione di ’ministro laico’, accusandolo anche di aver compiuto alcuni esorcismi’. "Mai fatti" si difese Guerrini.