Roberto Balzani, lei è ex sindaco di Forlì nonché direttore del dipartimento di Storia Culture e Civiltà di Bologna e membro del Senato accademico dell’Università di Bologna. Che ne pensa di un ‘Campus 2’ alla Rocca?
"Io rifletto principalmente su una tendenza che vedo già a partire dalla seconda parte del 2024 e che senz’altro proseguirà nel 2025: in seguito ai tagli del Ministero che riguardano il mondo dell’università, ci attendiamo una forte contrazione delle assunzioni rispetto agli scorsi anni".
Non cominciamo bene. Cosa comporteranno in concreto questi tagli?
"La contrazione di risorse disponibili porterà a una ridefinizione dei corsi per renderli più efficienti. E questo peserà. Cosa succederà non lo sappiamo. Ci chiediamo con preoccupazione cosa diventerà l’università: è un dibattito aperto e molto sentito".
Questo calo di risorse rende in qualche modo anacronistico pensare alla realizzazione di un nuovo Campus?
"Diciamo che in questo contesto non si può pensare solo a uno spazio fisico. In questa fase non c’è sviluppo, ma ripiegamento. Forse, però, il sindaco Zattini dispone di elementi che io non ho".
In città c’è il problema delle aule e una struttura di grandi dimensioni potrebbe risolverlo.
"Ma non si tratterebbe di un Campus 2. Un Campus significa proporre nuovi corsi di studio, nuovi laboratori e altro ancora. Forse fraintendo le intenzioni dell’amministrazione".
Sarebbe più ottimista sul progetto se si trattasse solo di aggiungere aule all’attuale offerta e non di un vero e proprio secondo Campus?
"Sarebbe la risposta a una necessità, ma va comunque tenuto conto che si prevede una contrazione di iscritti nei prossimi anni".
A cosa sarà dovuta?
"Da un lato alla demografia, dall’altro alla competizione con le università telematiche che sono sempre più appetibili anche a causa della crisi abitativa che scoraggia i fuorisede. Anche a Bologna in questo periodo si sta riflettendo seriamente su come rendere le lezioni a fruizione mista, online e in presenza. Capisco il problema delle aule, ma mi lascia perplesso l’idea che questa situazione puntuale possa essere connessa alla realizzazione di un Campus 2 proprio in relazione al contesto storico che stiamo attraversando".
Sofia Nardi