FRANCESCA MICCOLI
Cronaca

Claudio Cavina morto, addio al maestro di fama mondiale

Il controtenore si è spento domenica alla residenza ’Il Parco’ di Forlì all’età di 58 anni. Funerali a Terra del Sole

Claudio Cavina

Forlì, 1 settembre 2020 - Si svolgeranno alle 15 di oggi i funerali di Claudio Cavina, controtenore terrasolano di fama mondiale, spentosi domenica alla residenza Il Parco di Forlì all’età di 58 anni. A celebrare le esequie sarà don Marino Tozzi, direttore del gruppo corale che vide Claudio bambino, dapprima voce bianca e in seguito organista. E l’ultimo saluto è previsto proprio nella chiesa di Santa Reparata in piazza d’Armi, teatro di tante esibizioni, in ultima battuta quella per la celebrazione dei 450 anni di Terra del Sole, l’8 dicembre 2014.

"Lo ricordo piccolino ai tempi dell’asilo e delle elementari – rammenta don Marino, direttore del coro e grande esperto di musica, responsabile della Commissione Diocesana di Musica Sacra –, dopo essere entrato nel coro ne divenne pianista e organista. Era autodidatta, aveva scoperto la passione per la musica antica e questa vocazione da controtenore grazie al maestro Sergio Vartolo. Riusciva ad assorbire tutto quello che ascoltava. Entrato nel Coro San Petronio di Bologna, frequentò poi alcuni corsi, impadronendosi sempre più della materia. Era considerato un maestro". 

Dopo i primi studi di canto a Bologna con Candace Smith nel 1984, si perfezionò con Kurt Widmer e René Jacobs alla Schola Cantorum Basiliensis. Lasciata Terra del Sole, si era trasferito a Milano e aveva spiccato il volo verso i più grandi palcoscenici mondiali. In qualità di cantante aveva infatti collaborato con rinomati ensemble italiani e stranieri. A lui si deve nel 1996 la nascita del gruppo La Venexiana, di cui assunse i ruoli di cantante e direttore, specializzandosi nell’interpretazione delle composizioni di Claudio Monteverdi.

"Un compositore che amava moltissimo – aggiunge don Marino –, celebri le sue interpretazioni dell’incoronazione di Poppea, Il ritorno di Ulisse in patria. Aveva riscritto la musica de L’Arianna, di cui ci era pervenuto il testo nella sua interezza ma non la musica".

A Monteverdi aveva anche scritto una lettera da ‘claudio’ a ‘Claudio’, in una sorta di dialogo immaginario. Anche con La Venexiana si era esibito nei più prestigiosi festival e aveva ottenuto riconoscimenti della critica specializzata quali Gramophone Award (2000), Prix Cecilia (1999 e 2004), Premio Fondazione Cini (1999), Cannes Classical Award (2002), Grand Prix du Disque Academie Chares Cross (2005). Già docente di canto barocco in vari istituti accademici in Italia e Giappone, Cavina vantava anche oltre 80 incisioni discografiche. Quattro anni fa il grave malore che ne aveva lasciato gravi strascichi nel fisico.

"Era un artista straordinario – racconta Barbara Gurioli, direttore artistico e docente della scuola di musica Rossini di Terra del Sole –. Ho avuto l’onore di suonare con lui nei concerti di musica antica organizzati in ricordo di Socrate Conti. Suo nipote studia tuttora sassofono nella nostra scuola".

La notizia della scomparsa dell’artista mediceo è stata ripresa da numerosi siti esteri, in particolare francesi, spagnoli e portoghesi. Annunciandone la morte, i musicisti de La Venexiana hanno scelto di ricordarlo lasciando spazio alla ‘sua’ musica, postando il video ‘Queste voci dolenti’. ‘Ciao, maestro’ è il saluto maggiormente ricorrente sui social. Commovente il congedo di un collega, docente di conservatorio. "Ciao Claudio. È solo una modulazione, che apre nuovi scenari, come abbiamo sempre vissuto con te. Buon viaggio".