Cielo buio, allerta rossa. Chiuse scuole e palestre. Il sindaco: "Prudenza, la situazione è peggiorata"

Le precipitazioni di ieri sono andate oltre le previsioni. Fiumi in piena nella notte. Zattini: "Esondazioni non automatiche, ma massima cautela".

Cielo buio, allerta rossa. Chiuse scuole e palestre. Il sindaco: "Prudenza, la situazione è peggiorata"

Le precipitazioni di ieri sono andate oltre le previsioni. Fiumi in piena nella notte. Zattini: "Esondazioni non automatiche, ma massima cautela".

È andata peggio. Le previsioni meteo vengono superate già all’alba di ieri. La visione delle città, delle vallate, delle colline è una diagnosi incontrovertibile. I terreni scoppiano. Colmi d’acqua; la pioggia per tutta la notte tra martedì e ieri è precipitata ininterrottamente. Così, incessantemente, si rincorrono le emergenze per tutta la giornata di ieri. E allora arrivano le ordinanze di chiusura dei sindaci.

Ispirate dalla Regione, con la voce della presidente facente funzione Irene Priolo, che alle 14 di ieri "caldeggia" ai primi cittadini la chiusura delle scuole in Romagna. Gian Luca Zattini raccoglie l’invito. Scuole chiuse oggi a Forlì. Chiusi anche musei, centri di aggregazione giovanile o per anziani, palestre o impianti sportivi comunali. Decisione contestuale con la trasmutazione cromatica dell’allerta; che da arancione passa a rossa, "per criticità idrogeologica". Priolo poi precisa: "Situazione critica, ma non paragonabile con quella dell’anno scorso". I sindacati Cgil, Cisl e Uil chiedono "l’uscita anticipata dei lavoratori".

Intanto la pioggia è instancabile. Qualche tregua. E poi riparte. Una corsa da maratoneta. In città la situazione più grave sembra essere quella di Villanova. Con gli asfalti delle vie mascherati cupamente in torrenti. Cantine e garage allagati. Residenti arrabbiatissimi. Esasperati. "Colpa dei fossi e dei tombini" gridano. A San Martino in Strada la palestra scolastica cede, sul tetto, alla pressione dell’acqua. Qualcuno interviene con panni sul parquet.

Vigili del fuoco, addetti dell’Anas, della Provincia, scorrazano a tutto spiano. Le chiamate d’allarme e terrore si moltiplicano. Le criticità proliferano a grappolo. In tarda mattinata gli impianti sportivi più frequentati della città sono in ginocchio. Il Gotti, soprattutto la parte coperta, è sommerso. Alla Libertas Atletica manifestano la loro amarezza: "Tutto è stato vanificato. Tutto il lavoro fatto con volontari e genitori è andato distrutto. Al Comune era stato chiesto un intervento per liberare i condotti delle fognature e dei tombini, ma nulla nel frattempo è stato fatto. E i tombini non scaricano". La vice presidente Giuliana Amici – prima donna italiana ad aver superato i 50 m nel lancio del giavellotto nel 1971 – lancia un appello: "Abbiamo bisogno di sacchia di sabbia e di pompe potenti". All’Edera di viale della Stazione, stessa storia. Locali allagati. Gli addetti si mobilitano. "Siamo di nuovo sott’acqua. è la terza volta in sei mesi. I lavori di ristrutturazione non sono stati fatti al meglio. Abbiamo bisogno di sacchi di sabbia". Nel pomeriggio arriva una nota della protezione civile, che, su richiesta del Comune, mette a disposizione i sacchi in Fiera, ingressi F e G di via Punta di Ferro 4. Poi in via Firenze un distributore segnala che s’è inclinata la pensilina che copre le pompe di benzina.

Il cielo gelatinoso s’abbassa fino al ventre delle case. La minaccia è la stessa: pioggia a distesa. Il Montone – epicentro dell’alluvione 2023 – supera "il livello 2 alle 14". Zattini si fa vedere sui social con un videomessaggio: "Fiumi e corsi d’acqua stanno superando la soglia 3. Le piene sono previste tra mezzanotte e le 3. Fino a stanotte cadranno fino a 100 millimetri di pioggia. Questo non significa che ci siano esondazioni o rotture di argini, ma dev’essere prestata la massima attenzione. Oggi sono previste altre piogge, anche intense. Si raccomanda a tutti la massima prudenza". Poi il sindaco ammette: "La situazione è peggiorata rispetto a quanto previsto".

Alle 15 viene chiusa via del Canale, a Roncadello. Sempre per ordine del sindaco. Dalla chiesa di Roncadello a Barisano il canale è esondato in strada in tre punti. La paura sgorga tra i residenti. Via Bertini via è transennata. Al Ronco viale Roma ondeggia. Sulla via Emilia tra Forlimpopoli e Forlì i fossi sono colmi. I tecnici di Anas li vedi armati di badili e picconi. I fossi: ecco il problema sta qui, in questa tornata diluviale. Se i ’grandi fiumi’, sia pur in via gonfiamento, sembrano – al momento – reggere la maratona delle nubi aggrovigliate e inesauribili nella loro corsa, fossi, fossati, canali, canaletti di scolo, appaiono fuori controllo. E i tombini con loro. E con entrambi, le fogne. È un’avversa trama idraulica a cascata. Tutta questa rete sembra non reggere più. Chissà perché. Ma riecco su coppi, tegole e grondaie lo scrosciare dell’acqua, fosca aria di questa maratona di pioggia. Per gli esperti del meteo, finirà stasera. O domattina. Forse.

Maurizio Burnacci