REDAZIONE FORLÌ

Cia presenta l’annata agraria: "Nei campi si cambia"

Alla Camera di commercio l’organizzazione ha illustrato la situazione. Sfida al meteo, si punta su coltivazioni più resistenti

Alla Camera di commercio l’organizzazione ha illustrato la situazione. Sfida al meteo, si punta su coltivazioni più resistenti

Alla Camera di commercio l’organizzazione ha illustrato la situazione. Sfida al meteo, si punta su coltivazioni più resistenti

‘Innovare per r-esistere. Sfide e opportunità per l’agricoltura romagnola’: questo il tema dell’edizione 2024 del convegno sull’annata agraria di Cia-Agricoltori Italiani Romagna, ieri pomeriggio alla Camera di commercio. Una fotografia dell’andamento complessivo del comparto agricolo in una provincia, quella di Forlì-Cesena, dove calano le imprese e il comparto frutticolo sta cambiando le proprie scelte in merito al tipo di coltivazioni. Da segnalare, inoltre, il primo posto in regione per numero di produttori e superfici del biologico.

L’agricoltura in Romagna conta 5.840 imprese attive e rispetto al settembre 2023 si registra un calo del 2,2%. Le aziende femminili risultano essere 1.177, in calo del 2,4% e quelle giovanili sono 209 (-1,4%), mentre gli occupati in agricoltura, nel 2023, sono stati 11.982. Nelle province romagnole, la superficie dedicata a barbabietola da zucchero, per esempio, risulta in aumento rispetto all’annata precedente: si contano circa 1.174 ettari, di cui 200 in coltivazione biologica, mentre nella provincia di Forlì-Cesena gli ettari sono 255.

Forlì-Cesena si distingue, poi, per la diversificazione delle attività proposte dai suoi 183 agriturismi, nonostante un calo del 5,2% nel numero di aziende rispetto al 2022 dovuto a 13 chiusure; è infatti la provincia leader in regione per attività didattiche (123), culturali (144), sportive (120) e ricreative (147), consolidando il proprio ruolo di centro attrattivo per il turismo esperienziale. Forlì-Cesena mostra inoltre stabilità nel settore delle orticole, ma risente delle difficoltà climatiche che limitano i guadagni dei produttori.

Nel comparto frutticolo il territorio riflette un adattamento alle nuove condizioni climatiche, con una progressiva riduzione delle colture estive a favore di coltivazioni più resistenti. Stanno crescendo, ade sempio, le superfici a nocciolo: gli impianti non hanno ancora raggiunto la piena produzione, ma il 2024 ha visto anche la prima raccolta di nocciole nelle aziende agricole forlivesi.

Gianni Bonali