VALENTINA PAIANO
Cronaca

"Chiese ai giovani di alzarsi dal divano. È un esempio per me"

Nel 2013 Filippo Foietta, giovane seminarista originario di Santa Sofia, raccontava la Giornata mondiale della Gioventù di Rio de Janeiro...

Nel 2013 Filippo Foietta, giovane seminarista originario di Santa Sofia, raccontava la Giornata mondiale della Gioventù di Rio de Janeiro...

Nel 2013 Filippo Foietta, giovane seminarista originario di Santa Sofia, raccontava la Giornata mondiale della Gioventù di Rio de Janeiro...

Nel 2013 Filippo Foietta, giovane seminarista originario di Santa Sofia, raccontava la Giornata mondiale della Gioventù di Rio de Janeiro – la prima con Papa Francesco – con un diario quotidiano che scriveva per il Carlino dal Brasile. Dopo quasi dodici anni, Filippo (nella foto) è diventato sacerdote (è parroco della Pianta) e, partendo proprio da quell’esperienza, riflette ancora per il nostro giornale su Francesco e sul suo pontificato.

Dopo la grande emozione provata la sera dell’elezione di Papa Francesco e il suo primo "buonasera", diventò per me ancora più importante partecipare alla Gmg a Rio, lo stesso anno. Ero in seminario da poco, le Giornate mondiali della Gioventù erano state importanti per me, sarebbe stata un’ottima occasione. In effetti fu emozionante la veglia, sulla spiaggia di Copacabana gremita. Le sue parole sono sempre state di incoraggiamento per i giovani: come disse alla Gmg del 2016 a Cracovia bisogna alzarsi dal "divano", camminare, non avere paura, fare rumore... Mi ricordavano molto Giovanni Paolo II e il suo messaggio a Tor Vergata, incontro a cui non avevo partecipato per pigrizia giovanile.

Fu emozionante, anche se molto rapido, l’incontro di persona col Papa in occasione dell’udienza del seminario regionale di Bologna per il suo centenario di fondazione. "Grazie per tutto quello che fa" è l’unica cosa che mi venne in mente di dire stringendogli la mano con un’insensata paura di fargli male... Chissà perché.

Poi gli incontri a Roma con adolescenti e giovani, le gmg di Cracovia e Lisbona, i passaggi con la Papamobile fra la folla, sempre emozionanti e vivi nella mia mente e nel mio cuore, come per tanti che fra la folla lo hanno seguito, salutato, acclamato, fotografato, i più fortunati toccando la sua mano. Sono stato molto felice che alcuni ragazzi della parrocchia della Pianta, dove sono parroco, abbiano avuto la possibilità di stringere la sua mano, lo scorso anno in un pellegrinaggio diocesano per gli adolescenti. Mi dispiace – ma allo stesso tempo mi incuriosisce come segno – che i suoi funerali siano concomitanti al giubileo dedicato proprio a loro, questo fine settimana.

Un altro incontro bello e importante fu, un paio di anni fa con le Comunità Laudato Sii, realtà fondata da mons. Pompili e Carlo Petrini per sensibilizzare e vivere le parole dell’enciclica ‘Laudato sii’ nelle nostre comunità: a Forlimpopoli abbiamo aderito con un gruppo di volenterosi attenti ai temi ambientali e sociali. Francesco ci rivolse parole di stima e affetto incoraggiandoci ad andare avanti portando un segno nella società.

Questo Papa in pochi minuti ha colpito e conquistato tantissime persone, in pochi anni ha tentato di rinnovare la Chiesa, soprattutto coi suoi modi semplici e vicini agli ultimi, fuori dai protocolli e dalle ingessature del ruolo tradizionale. Molti in questi giorni e dopo strumentalizzeranno le sue parole, molti l’hanno contrastato con asprezza secondo me immotivata. Non sarà facile per il suo successore colmare il vuoto che sentiamo. Ha portato il Vangelo alle periferie, e questo vale per me come un forte incoraggiamento a vivere la mia vita da prete con la gente.

don Filippo Foietta