"Costituzione e libertà", queste le parole d’ordine scelte dalla Cgil e dalla Uil di Forlì e Cesena per manifestare, ieri, contro il ddl sicurezza in discussione al Senato, in piazza Ordelaffi. Tra i manifestanti, anche Jessica Allegni, segretaria del Pd forlivese, neoeletta consigliera provinciale e Graziano Rinaldini, il candidato sindaco per il centro-sinistra alle ultime amministrative. Un presidio che fa seguito ad analoghe iniziative che si sono svolte a Roma e in altre città nelle scorse settimane. "Si tratta di una legge liberticida, che toglie la possibilità di manifestare – dice Maria Giorgini, segretaria generale della Cgil di Forlì-Cesena–. La prima libertà è quella di dissentire". Interviene Alexander Fiorentini, neoeletto segretario generale della Flc, la federazione provinciale dei lavoratori della conoscenza, che preannuncia una prossima mobilitazione degli studenti: "A Firenze, Pisa e Catania la polizia ha usato il manganello contro gli studenti. Essere qui è importante per il nostro futuro, perché un Paese che reprime il dissenso non ha futuro". "Dobbiamo scuotere le coscienze, non è un provvedimento necessario, ci sono ben altre priorità – dice Enrico Imolesi, segretario generale della Uil –. Durante la crisi all’Elettrolux abbiamo manifestato sulla via Emilia: con questo provvedimento saremmo stati fuorilegge". Accanto ai segretari generali, c’è qualche rappresentante delle categorie. "Sono in corso delle crisi molto gravi, nel comparto della siderurgia e in quello dell’auto – dice Luca Francia, responsabile della Uilm, i metalmeccanici di Forlì –: cosa dovrebbero fare i lavoratori, quando si trovano davanti ad un muro di gomma, se non occupare una fabbrica?". Dopo la manifestazione, i sindacati sono stati ricevuti dalla capo di gabinetto del prefetto Valentina Sbordone.
Paola Mauti